Le tecnologie per la stampa 3D hanno sicuramente migliorato diverse operazioni di vario tipo e, negli ultimi anni, si sono fatte sempre più spazio in diversi tipi di industria. Sembra che le stampanti 3D abbiano un ruolo crescente anche nell’industria medica, infatti cose che fino a pochi anni fa sembravano fantascienza ora sembrano più che possibili. Una cosa in particolare ha attirato la nostra attenzione: si tratta della possibilità di stampare organi sostitutivi, che potrebbero essere creati con una particolare stampante 3D Bioprinter. Grazie a questa tecnologia sarebbe possibile ricreare organi complessi come il fegato o il cuore e, anche se per il momento si parla solo di ipotesi, non c’è da escludere che possa diventare realtà.
Al momento i chirurghi utilizzano le stampanti 3D come supporto alla chirurgia, utilizzando delle riproduzioni tridimensionali delle aree da operare. Anche questa pratica apparentemente semplice fino a pochi anni fa poteva sembrare fantascientifica, quindi perché escludere che possa evolversi fino alla riproduzione di tessuti e organi utilizzabili?
La tecnologia di “bioprinting” (biostampa) prevede la possibilità di stampare organi umani a partire da cellule del paziente. Il processo prevede l’utilizzo di stampanti speciali ancora in fase di sviluppo e non è detto che si evolva come previsto, ma il potenziale è sicuramente innegabile… anche solo essere in grado di creare con facilità piccole parti o tessuti che possano essere utilizzati per un paziente sarebbe un grande passo! Non ci resta che attendere ulteriori informazioni e avere fiducia nel progresso delle tecnologie mediche.
Fonte: ubergizmo