In Space We Brawl – la recensione

Quando abbiamo sentito parlare di In Space We Brawl per la prima volta siamo rimasti colpiti dall’aspetto squisitamente “retrò” del progetto: suvvia, battaglie tra navicelle spaziali? I più potrebbero pensare a Space Invaders, Galaga e altri titoli con cui si dilettavano i nostri fratelli maggiori tempi, ma poi abbiamo guardato un po’ più in profondità, e abbiamo scoperto che In Space We Brawl non è un classico arcade, è un’idea che nasce da una software house italiana chiamata Forge Reply, una di quelle idee semplici, ma vincenti che, forse anche per patriottismo, ci ha fatto subito innamorare.
Una volta avviato il titolo ci troviamo di fronte una coloratissima schermata con una musica che ci rimbomba nelle orecchie e che, inutile nasconderlo, non ne esce più per molto tempo; come detto la struttura di base di In Space We Brawl è piuttosto semplice, e come i più perspicaci di voi avranno già intuito dal titolo del gioco, si basa su combattimenti tra navicelle spaziali.
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La peculiarità del titolo risiede nel suo gameplay estremamente semplice ma estremamente difficile da padroneggiare.

Il titolo ci mette a disposizione principalmente due modalità, una per giocatore singolo e una per più giocatori, e su questo vogliamo avvisarvi subito: In Space We Brawl è totalmente ideato per il multigiocatore in locale, quindi se state pensando di acquistarlo per dedicarci ore e ore da soli, state sbagliando di grosso. La modalità in singolo, infatti, denominata Challenges, consiste unicamente in 21 sfide che fungono da tutorial, partendo dalle meccaniche base fino a vere e proprie sopravvivenze contro tutto e tutti negli ultimi livelli, dove ci ritroveremo a scappare da asteroidi e da nemici di vario genere. Le sfide, oltre a permetterci di affinare le abilità, servono anche a sbloccare nuove navicelle e le armi speciali che andremo a equipaggiare nella modatlità multiplayer, precisamente 11, per un totale di circa 120 combinazioni differenti.
Come dicevamo prima, In Space We Brawl dà il meglio di sé con qualche amico affianco, fino a un massimo di quattro: scelta la modalità (Torneo o Campionato) dovremo impostare un limite massimo di partite vinte da raggiungere e se giocare tutti contro tutti o a squadre, 2 vs 2 o addirittura 3 vs 1, se ci sentiamo particolarmente bravi (e disposti a farci deridere duramente dai tre amici…).
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Il titolo non gode di nessuna funzionalità online, rendendo quindi il prodotto adatto solo a chi si ritrova a giocare spesso con amici dal vivo.

La peculiarità del titolo risiede nel suo gameplay estremamente semplice ma estremamente difficile da padroneggiare, infatti, una volta in game la vostra missione è semplicemente quella di distruggere le navicelle avversarie, prestando attenzione alla barra della vita e a quella dell’energia, che serve per utilizzare le armi speciali, lo scudo e lo scatto; sotto questa semplice prerogativa in realtà troverete una profondità e una varietà incredibile, perché le navicelle sono effettivamente molto diverse tra loro (così come le armi speciali), e solo provando più combinazioni sarete in grado di decidere quale sia quella che fa al caso vostro. Come se non bastasse, per aumentare il grado della competizione si possono impostare delle taglie sulla testa di un vostro avversario: uccidendolo guadagnerete un achievement, ovvero una delle tante ricompense che potremo ottenere nel corso della battaglia, e che andranno a sommarsi alle uccisioni per decretare il vincitore finale.

Le sfide, oltre a permetterci di affinare le abilità, servono anche a sbloccare nuove navicelle e le armi speciali che andremo a equipaggiare nella modatlità multiplayer.

Menzione d’onore va fatta soprattutto alle location, otto in tutto, ognuna con le sue caratteristiche e con la sua morfologia: buchi neri che attirano, buchi bianchi che respingono, vortici che deviano i colpi e tante altre diavolerie sapranno dare a ogni pianeta il suo perché; e come se non bastasse saranno pieni di meteoriti che fluttuano senza meta per la mappa, armi a doppio taglio che potrebbero darci momentaneo riparo dal fuoco nemico, così come potrebbero collidere con la nostra navicella e mandarvi all’altro mondo in un batter d’occhio. Anche i meteoriti hanno diverse forme, in quanto esistono quelli distruttibili, che possono rilasciare un power up una volta frantumati, come una ricarica dell’energia o un prezioso ripristino della vita, ma esistono anche quelli indistruttibili, utili però (alle navicelle che lo permettono) per essere scagliati contro il malcapitato di turno, causando ingenti danni.
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In Space We Brawl, come avrete capito, è un gran bel gioco, ma c’è un “ma” considerevole che aleggia sull’ultima fatica dei ragazzi di Forge Reply: il titolo non gode di nessuna funzionalità online, rendendo quindi il prodotto adatto solo a chi si ritrova a giocare spesso con amici dal vivo, una pecca che a nostro parere non permette di avere quella marcia in più che lo eleverebbe a piccolo capolavoro della realtà indie attuale. Restiamo fiduciosi per un futuro aggiornamento.
Concludiamo con il lato tecnico: la grafica in stile cartoon si sposa perfettamente con il contesto, e nelle fasi più concitate delle battaglie vedere decine di proiettili, esplosioni, power up e navicelle che si rincorrono è una gioia per gli occhi, il tutto condito da effetti sonori e un doppiaggio scanzonato e irriverente che saprà strapparvi più di un sorriso.

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