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Recensioni

Injustice 2 – la recensione

Dopo un primo capitolo sicuramente non perfetto, ma spettacolare e coreografico, torna il picchiaduro di NetherRealm a base di scontri tra supereroi del multiverso DC Comics. Figlio del modello sviluppato dalla software house di Ed Boon e soci per la rinascita del brand Mortal Kombat, da cui eredita buona parte delle meccaniche, Injustice 2 ci racconta il continuo delle vicende raccontate in uno dei what if più interessanti del mondo dei fumetti. Nel primo episodio della serie, infatti, si racconta la storia dell’universo alternativo in cui il supereroe più potente al mondo, Superman, diventa un terribile despota a causa di una disgrazia occorsa all’amata Lois Lane. Il regno di terrore instaurato da Superman prende così le sembianze di un vero e proprio regime totalitario, al cui vertice si trova l’uomo d’acciaio nelle vesti di unico dittatore.

A contrastare il potere di Superman c’è Batman che, tra alleanze, tradimenti e dopo numerose battaglie, riesce ad assicurare alla giustizia il suo vecchio amico Clark Kent che viene successivamente rinchiuso in modo tale da non permettergli di utilizzare i suoi poteri. Il primo Injustice, insomma, per quanto potesse avere una trama decisamente interessante e appetibile per tutti gli appassionati di fumetti e supereroi DC, mostrava comunque il fianco ad alcuni difetti. Con il nuovo Injustice 2, invece, NetherRealm ha voluto dare una maggiore sterzata al suo picchiaduro, ugualmente basato sul modo di fare videogiochi tipico della casa di sviluppo americana, fatto di super mosse spettacolari e pieno di zuffe dinamiche, altamente scenografiche.

Injustice 2 inizia proprio da dove finisce il primo capitolo della serie, Gods Among Us. Superman è dietro le sbarre, la Justice League è oramai sfasciata e Bruce Wayne cerca di rimettere assieme i cocci di quella che è stata una delle più atroci guerre su larga scala, cercando di costruirsi una vita al di fuori del suo alter ego Batman. Ma Gorilla Grodd, super criminale nemico di Flash, coglie la palla al balzo per organizzare un colpo di stato con la sua organizzazione, chiamata “La Società”. Per evitare di vivere una nuova crisi mondiale, Batman e compagni iniziano a combattere contro Grodd, totalmente ignari del fatto che, di lì a poco, una minaccia di nome Brainiac sarebbe giunta dallo spazio per distruggere l’ultimo sopravvissuto di Krypton e il pianeta Terra. Starà a noi videogiocatori cercare di fermare l’imminente rischio, percorrendo la storia nei capitoli di cui è composto il titolo e che vedono come protagonisti i personaggi presenti nel titolo.

Questo ci porta a effettuare due considerazioni. La prima, come da tradizione NetherRealm, è che la componente narrativa di Injustice 2 riveste un ruolo di primaria importanza nel complesso del titolo. Non a caso, la sceneggiatura di questo nuovo picchiaduro supereroistico è stata scritta a più mani tra storytellers di NetherRealm e autori DC Comics. La seconda riguarda, invece, il modo stesso in cui le vicissitudini ci vengono raccontate. Infatti, uno dei punti che Injustice 2 condivide con gli altri titoli NetherRealm, in particolar modo con Mortal Kombat X, è la sua narrativa fatta di capitoli con protagonisti i personaggi del titolo in questione, che avviluppano le loro storie alla vicenda principale, in un susseguirsi di combattimenti che ci porteranno dritti verso il finale. O meglio, i finali. Perché se è vero che la narrativa di Injustice 2 si sviluppa in maniera del tutto similare a quella di Mortal Kombat X, è anche vero che, però, la migliora, portandola ad offrire ai giocatori la possibilità di scegliere tra due finali possibili. L’avere un finale aggiuntivo tra cui scegliere non è il solo miglioramento apportato al comparto narrativo di Injustice 2. Infatti, durante i vari capitoli avremo anche la possibilità di scegliere, in alcuni casi, con quale supereroe affrontare la lotta, donando ulteriore profondità alla trama principale del picchiaduro NetherRealm.

Profondità data anche dalla scelta di dotare la struttura narrativa di sequenze dal forte taglio cinematografico, che vanno ad affiancarsi abilmente ai combattimenti, anch’essi spettacolari. Anche in questo caso, Injustice 2 non tradisce le aspettative, proponendo un combat system che ricorda molto quello già presente in Mortal Kombat, ma ulteriormente affinato per aderire adeguatamente alla lista di personaggi presenti. Le super mosse, le arene interconnesse tra di loro o anche gli elementi dello scenario distruggibili o utilizzabili come armi da lanciare contro il malcapitato avversario, rappresentano l’innegabile volontà di coreografare gli scontri in maniera tale da poter ricreare un feeling di spettacolarità che rimanda direttamente ai combattimenti presenti nelle pagine dei fumetti.

Avremo quindi Batman che sparerà contro il nemico molteplici colpi d’arma da fuoco provenienti dal suo Bat Wing, oppure Harley Quinn, che lo colpirà fortissimamente non prima, però, di averlo dato in pasto alle sue amabili (?) iene, o ancora Superman, che lo porterà in aria colpendolo ripetutamente con i suoi super pugni. Le possibilità per ogni personaggio sono molteplici, vista anche la grande quantità di supereroi presenti nel roster iniziale. Personaggi, comunque, non tutti disponibili con il solo esborso della versione completa. Purtroppo, infatti, per aver accesso a tutti i combattenti previsti, sarà necessario il dover pagare ulteriore denaro per sbloccare i relativi contenuti digitali. Conviene mettere dunque in conto anche questa eventualità, qualora si decidesse di giocare, ad esempio, nei panni di Red Hood, uno dei personaggi da poco aggiunti alla lista di Injustice 2 mediante DLC.

Una delle gradite aggiunte nel gameplay di Injustice 2 è il Gear System, che permette di equipaggiare i nostri supereroi con armature di tipo e rarità differenti. Ogni pezzo di armatura, equipaggiabile su testa, torso, braccia e gambe ha, come nelle migliori tradizioni dei giochi di ruolo, un grado di rarità diverso, con i componenti platino a rappresentare il massimo ottenibile mediante le scatole madri droppate durante gli scontri nel Multiverso o nelle altre modalità di gioco. Injustice 2, infatti, non prevede microtransazioni per guadagnare queste scatole madri, ma spinge i giocatori a giocare il più possibile alle molte modalità presenti, così da poter far acquisire quante più scatole madri possibili e, non di minore importanza, far crescere di livello il proprio personaggio.

Il sistema di armature, comunque, non si limita solo ad applicare dei meri effetti grafici al nostro personaggio, bensì vanno a modificare in maniera sostanziale le statistiche dello stesso, aumentando o diminuendo in base all’equipaggiamento indossato. Inoltre, questo sistema permette anche di applicare dei bonus se utilizzati contro certi avversari. Per intenderci, se affronteremo Superman con una qualsiasi armatura di tipo kryptoniano, siamo certi che gli causeremo un danno maggiore, ovviamente in base alle statistiche dateci dal nostro equipaggiamento.

Injustice 2 non delude nemmeno in termini di modalità disponibili, che sono molte e diversificate. Dopo aver ampiamente parlato della modalità storia, infatti, è bene spendere due parole anche su un’altra modalità molto importante introdotta in Injustice 2: il Multiverso. Questa modalità, evoluzione in salsa supereroistica della Living Tower di Mortal Kombat, è composta di diversi mondi, diversi pianeti Terra, ognuno con la sua storia o, per utilizzare un termine molto caro ai lettori dei fumetti DC, ognuno con la sua crisi.

Ogni pianeta permette di affrontare diversi combattimenti in sequenza, ognuno con il suo tema di riferimento. Una volta terminata ogni serie di lotte, il giocatore viene ricompensato con le scatole madri, utili, come già spiegato in precedenza, ad acquisire le migliori parti di equipaggiamento. Ogni pianeta del Multiverso è dotato di un timer che, una volta scaduto, lo fa scomparire dalla modalità. Fortunatamente, però, questa scelta risulta essere momentanea perché, per decisione di NetherRealm, ogni pianeta può ricomparire successivamente, in base al livello di gradimento espresso dai giocatori che lo hanno provato.

Tecnicamente, invece, Injustice 2 si presenta con un buon look e un feeling generale tutto sommato piacevole, con una paletta cromatica totalmente in linea con lo stile di NetherRealm. Anche i modelli si presentano veramente ben fatti e ben caratterizzati, così come non ci sono dispiaciute nemmeno le arene: contando che il gioco è stato sviluppato su Unreal Engine 3, dobbiamo ammettere che il risultato è notevole. L’unica pecca è il doppiaggio in italiano, che risulta essere non eccelso in alcuni frangenti, andando a macchiare leggermente una produzione di tutto rispetto.

In definitiva, Injustice 2 è un buon prodotto: non è sicuramente il miglior picchiaduro presente ora in circolazione, ma è un ottimo gioco per tutti gli del mondo dei fumetti DC, fatto di supereroi dal look maturo e, nella maggior parte dei casi, anche un po’ arcigno. Insomma, il picchiaduro di NetherRealm è un prodotto che ha alcuni difetti, ma tutto sommato si rivela essere buono nel complesso, divertente e longevo al punto giusto, consigliato a tutti gli appassionati o, anche, a quanti apprezzano il lavoro svolto da Ed Boon e soci.

Pro

  • Narrazione dal taglio cinematografico
  • Roster molto ampio e variegato
  • Il Gear System aggiunge profondità
  • Molte modalità disponibili

Con

  • Per avere accesso a tutti i personaggi scaricabili bisogna investire obbligatoriamente nei DLC
  • Il doppiaggio in italiano presenta alcune incertezze

Voto
9

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