Arrivato su console ormai diversi mesi fa, Injustice: Gods Among Us si è saputo ritagliare (non senza meriti) una sua definita fetta di estimatori, superando persino i confini dettati dal mero fan service e convincendo il pubblico di essere, tutto sommato, un titolo profondo e accattivante, complice un roster che attinge a piene mani dall’universo narrativo DC, nonché un’ottima serie di trovate ludiche atte a svecchiare il vecchio concept dei picchiaduro arcade.
L’universo di gioco è, di fatto, alternativo a quello dipinto nei fumetti DC che tutti conosciamo.
Visto il successo, nonché l’impennata di interesse per le console next gen su cui, come è evidente, non si contano che una manciata di titoli, NetherRealm Studios ha ben pensato di proporre all’utenza delle nuove console un gustoso pacchetto in cui poter fruire di tutti i DLC usciti per PlayStation 3 e Xbox 360. Parliamo quindi di un roster “potenziato” da sei personaggi bonus (Martian Manhunter, Lobo, il generale Zod, Zatanna, Batgirl e Scorpion di Mortal Kombat), nonché di un ampio set di costumi e missioni, il tutto accompagnato da un power up grafico che porta il gioco ai tanto agognati 1080p.
Dunque parliamo di un’edizione copia/incolla rispetto all’uscita originale.
La domanda, a questo punto, sorge spontanea: ne varrà la pena? Se si guardasse meramente al lato contenutistico la risposta sembrerebbe certamente positiva, sebbene ci sia da considerare che non c’è stato alcun lavoro di limatura su quelli che erano i difetti che già si riscontravano sulla versione “liscia”, su tutti un bilanciamento dei personaggi decisamente indigesto. Per il resto, il titolo resta quello a cui siamo stati ampiamente abituati nei mesi passati, con uno story mode che si preoccuperà di dare ampio spazio e dignità a tutti i personaggi disponibili, costituendo, quindi, un piatto piuttosto ricco soprattutto per il fan DC.
In ogni capitolo vestiremo i panni di un nuovo eroe/criminale, avendo così la possibilità di mettere le mani su praticamente tutto il roster di personaggi che, tra scene di intermezzo, QTE e scontri violenti, porterà avanti una trama lunga e dettagliata.
Nel caso in cui foste a digiuno di Injustice, vi basti sapere che l’universo di gioco è, di fatto, alternativo a quello dipinto nei fumetti DC che tutti conosciamo (l’arcinota Terra 0) e ci vedrà impegnati in una battaglia in cui il confine tra supereroi e supercriminali è in realtà molto labile, tanto che potremmo avere come alleato un improbabile Lex Luthor, e come avversario un incredibile (e oscuro) “Uomo D’Acciaio”. Ambientato in un mondo in cui Superman ha soggiogato l’umanità e gli eroi tutti, lo zoccolo duro della resistenza, capitanata da Batman, combatte per la giustizia.
Il plot, seppur poco brillante, ha il pregio di presentare moltissimi dei beniamini del pubblico, giocando sempre a metà tra citazionismo e fan service e cadendo, purtroppo spesso, in situazioni involontariamente comiche, al punto che, in qualche modo, l’atmosfera cupa che si vorrebbe dare al gioco ne risulta parecchio stemperata.
In ogni capitolo, dunque, vestiremo i panni di un nuovo eroe/criminale, avendo così la possibilità di mettere le mani su praticamente tutto il roster di personaggi che, tra scene di intermezzo, QTE e scontri violenti, porterà avanti una trama lunga e dettagliata le cui “origini” saranno solo un mero pretesto per una narrazione più grande, ma non per questo così di spessore. Non bastasse lo story mode ricchissimo (e veramente lungo e impegnativo), il team ha impreziosito il gioco di diverse missioni secondarie affrontabili nel “Laboratorio S.T.A.R.” che, sulla falsariga della “Torre delle Sfide” dell’ultimo capitolo di Mortal Kombat, presenta prove che variano da combattimenti con modificatori, sino a veri e proprio minigame, come da tradizione NetherRealms.
Per quel che riguarda il gameplay vero e proprio, come detto non si registrano modifiche di sorta, né nel sistema di comandi, né tantomeno nell’agognato bilanciamento dei personaggi, che rende certi eroi decisamente più favoriti di altri, soprattutto nella scelta del proprio avatar in multiplayer. Per il resto, parliamo di un picchiaduro a tre tasti, altamente coreografico e spettacolare e con una forte attitudine per l’interazione ambientale. Certo, l’elenco di mosse non brilla per i suoi grandi numeri, tuttavia il titolo stuzzica il giocatore con un buon numero di trovate creative e risulta, in fin dei conti, un buon compromesso tra un titolo complesso ed uno dedito al button mashing. Nonostante le apparenze, infatti, Injustice resta in qualche modo profondo e corposo, tanto che ci vorrà un po’ per poterlo padroneggiare in maniera adeguata, pur permettendo a tutti di poterne fruire e non obbligando il giocatore alla forsennata ricerca della combo perfetta.
Per il resto, parliamo di un picchiaduro a tre tasti, altamente coreografico e spettacolare e con una forte attitudine per l’interazione ambientale.
Dunque parliamo di un’edizione copia/incolla rispetto all’uscita originale la cui appetibilità (soprattutto per gli utenti della nuova generazione console) potrebbe essere data dall’upgrade grafico rispetto alla versione old gen (generazione che, per inciso, godrà comunque dell’uscita di questa edizione ma senza annesso power up grafico). Da questo punto di vista è doloroso constatare come sia stato fatto ben poco per far risaltare le presunte migliorie tecniche. È infatti innegabile che grande peso sia stato dato alla cifra stilistica del gioco, con un lavoro di character design molto buono e una creazione degli ambienti ad arte, la cui sublimazione sarebbe stata un’edizione next gen con tutti i crismi… cosa che, di fatto, non è. Nonostante un’ottima fluidità e una risoluzione nativa a 1080p, il gioco fa poco o nulla per impressionare il giocatore voglioso di mettere alla prova la sua nuova console. I modelli poligonali sono infatti gli stessi della vecchia edizione del gioco e, in generale, salvo un leggero filtro antialiasing, non si registra alcun consistente miglioramento.
Pur partendo da basi decisamente solide, questa Ultimate Edition fa giusto il minimo sindacale per apparire in forma, il che dispiace non poco, visti soprattutto i risultati cross gen raggiunti da giochi come Battlefield 4 o l’ultimo capitolo della serie Assassin’s Creed. Il verdetto, dunque? L’acquisto di Injustice: Gods among Us – Ultimate Edition non dipende dalla qualità del gioco in sé (frenetico, divertente e contenutisticamente mastodontico), quanto piuttosto dalla vostra necessità di giocarlo. Se avete l’edizione precedente, anche priva di DLC, potrebbe non valere la pena effettuare un nuovo acquisto. Discorso diverso se non avete ancora provato l’ultima fatica NetherRealms e siete desiderosi di impegnare il vano disco della vostra nuova console: in questo caso, l’acquisto sarebbe assolutamente consigliato.
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