Uno dei nomi che ha fatto la storia è di certo quello di Atari che a quanto pare fa sul serio e ha ufficialmente intrapreso un percorso per tornare protagonista.
L’ultimo gioco sviluppato e diffuso dalla gloriosa società è arrivato nel 1990 circa quando fu firmato l’accordo per KLAX su Atari 2600 e da quel momento in poi il grande nome che aveva fatto la storia dei videogiochi nella loro prima sortita all’interno delle case di giocatori e giocatrici si è trasformata in un lento oblio. Come per altre grandi società, anche Atari ha poi provato più di recente a tornare sulla cresta dell’onda proprio facendo tesoro di quella esperienza e di quella estetica diventata ora nuovamente di moda.
Di giochi nuovi non se ne sono più visti, ovviamente, ma di collezioni di titoli retrò ce ne sono invece state un bel po’ come pure una console, dal prezzo anche abbastanza onesto, dotata di un joystick vecchia maniera e di un pad molto meno vecchia maniera zeppa di giochi retro. Ed è forse arrivato il momento di vedere qualcosa di più sostanzioso, e magari anche un po’ più lontano dal joystick con levetta singola e pulsante solitario, dato che la storica società si prepara a fare la sua prima acquisizione di un team di sviluppo.
È di qualche giorno fa la notizia riguardo Nightdive Studios e il ritorno in grande spolvero di System Shock. Ne avevamo parlato l’altra settimana per comunicarvi la diversa data di uscita per opera dei ragazzi di Nightdive. Nel panorama dei team di sviluppo i ragazzi di Nightdive sono proprio sinonimo di chi si occupa di riportare in vita vecchie glorie. E il catalogo di Atari di vecchie glorie ne avrebbe a bizzeffe. Deve essere quindi per questo che il developer che ha dimostrato quello che si può fare con titoli storici come Doom sta per entrare ufficialmente all’interno di una società che ha fatto effettivamente la storia.
E sarebbe anche una scelta con una tempistica a nostro avviso molto azzeccata. Perché se da una parte tutto il mondo sta ancora cercando di rimettere a posto la mascella dopo aver visto che cosa è in grado di fare Unreal Engine 5, c’è tutta un’altra parte di giocatori e giocatrici che è invece completamente affascinato dall’estetica retrò dei giochi in pixel art e nelle esperienze a basso numero di poligoni, quelle in cui tre quarti del lavoro deve farlo l’immaginazione e il quarto di lavoro lasciato ai developer si concentra su esperienze di gioco innovative, trame affascinanti e meccaniche rivoluzionarie.
Ovviamente non ci aspettiamo di vedere di nuovo il simbolo Atari su qualche confezione. Ci stiamo comunque spostando verso un mondo in cui anche i videogiochi sono sempre più digitali e sempre meno fisici. Ma sarà comunque bello trovare, magari anche semplicemente tra le categorie dei publisher Amazon o sul sito che avete scelto per rifornirvi di esperienze di videogiochi, questo nome storico. L’acquisizione è al momento ferma all’accordo ma di certo non dovrebbero esserci tutti i problemi che invece sta incontrando Microsoft con Activision Blizzard King. I grandi capi di Nightdive in alcune dichiarazioni hanno sottolineato come per loro non possa esserci “partner a lungo termine migliore di Atari“. Mentre Rosen, CEO di Atari, sottolinea che proprio il modo di lavorare di Nightdive è in linea con “la strategia di Atari“.
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