Giusto qualche giorno fa vi abbiamo raccontato di come Jack Tretton, uno dei membri storici di Sony, abbia deciso di darsi alle acquisizioni con una sua società. E forse ora sappiamo anche di cosa è a caccia.
Le acquisizioni e le vendite nel mondo dei developer e dei publisher sono all’ordine del giorno. Checchè ne pensino i fan di un team o di un altro, si tratta di società e come tali si scontrano e si incontrano seguendo anche (ma non solo) la convenienza. Poi ogni tanto salta fuori qualche nuovo player. Questo è forse uno di quei casi in cui un nuovo gruppo di investitori potrebbe portare a una vera e propria rivoluzione.
Jack Tretton è stato uno dei motori della prima console Sony. Senza il suo contributo la PlayStation forse non sarebbe mai stata prodotta. Si tratta quindi di una persona che conosce bene il mercato sia lato software sia lato hardware. La sua decisione di mettersi in società con Bruce Hack, quindi, sta facendo cominciare a fremere tutto il settore.
La combo Tretton e Hack: si punta agli esports?
La notizia della nuova società creata da Tretton e Hack, uno dei creatori di Activision Blizzard nonchè tra i papà di World of Warcraft, potrebbe non signifcare nulla per ora per i videogiocatori e le videogiocatrici ma andando a spulciare i curricula di chi è stato coinvolto nella neonata ma già riccamente dotata Power-Up Acquisition abbiamo scoperto un pattern che si ripete e che punterebbe dritto dritto verso il regno di EA e degli altri grandi nomi che si occupano proprio di esport.
Leggi anche -> Dying Light 2, sviluppatori aumentano l’hype con questa promessa
Perchè oltre a un esperto di giochi online c’è Michael Olson per esempio. Olson al momento è Chief financial officer di Version1 “organizzazione multiproprietà di esport”. In funzione di presidente è stato chiamato Gabriel Schillinger, fondatore di Gamma Innovation, che ora appartiene ad Animoca. Gamma Innovation è una società con una ottima potenza di fuoco per quello che riguarda lo sviluppo di softwbare. E soprattutto in un tipo molto specifico di software: quelli che fanno mining di Ethereum.
Abbiamo quindi esport e cryptovalute. E poi c’è l’elemento del metaverso. In qualità di Chief Strategy Officer c’è infatti Matthew Ball, uno dei massimi teorici del metaverso che si è anche dilettato di videogiochi con un prodotto uscito nel cloud di Facebook a dicembre 2020. Nel board of directors c’è un altro segnale che la società di Tretton punti ad acquisire un qualche team che si occupi di calcio. Insieme a Peter Blacklow, che ha un passato variegato nel mondo delle società di videogiochi e di ciò che ci gira intorno, il CV più interessante è decisamente quello di Julie Uhrman: presidente del Angel City Footbal Club, una squadra di calcio femminile che prima di darsi al calcio ha lavorato per il settore streaming di Lionsgate ed è stata anche fondatrice della società OUYA che ha prodotto una console basata su architettura Android.
Leggi anche -> Riot Games lavora a qualcosa di grosso, saccheggiata Xbox
Mettendo insieme le conoscenze e le aree di esperienza dei membri principali della società si delinea così una company che potrebbe essere a caccia di un developer di un avversario di FIFA e eFootball, sfruttando il modello dei nuovi giochi play to earn e gli NFT (dalle cryptovalute il passaggio è breve). A prescindere se Power-Up trovi o meno la sua preda, anche se con 225 milioni a disposizione non sarà complicato mettere insieme un team anche andando a rubacchiare qui e là da altri developer, è un altro segnale forte di come il futuro dei videogiochi punti verso il metaverso, con streaming e cryptovalute a tenerlo in piedi.