Siamo di fronte ad un nuovo, spettacolare evento, generato dalle lenti fenomenali del telescopio spaziale James Webb. “I Pilastri della Creazione”, così viene denominato il gruppo di polveri e gas interstellare della Nebulosa Aquila.
Una nuova, l’ennesima meraviglia ci viene regalata dalle lenti incredibili del James Webb Space Telescope, il telescopio spaziale più potente e famoso del mondo, all’opera ormai da qualche mese. Questa volta il regalo del telescopio mette al centro i cosiddetti “Pilastri della Creazione“, tre enormi colonne formate da gas interstellare e polveri, visibili all’interno della Nebulosa Aquila. Questo enorme ammasso, distante 7.000 anni luce da noi (66 milioni di miliardi di chilometri dalla Terra), ricorda le osservazioni condotte dal predecessore Hubble.
“I Pilastri della Creazione”, questo il nome dato alle grandi colonne di gas e polveri visibili in questo meraviglioso scatto che passerà alla storia, non fa chiaramente riferimento al concetto teologico di creazione, quanto più ad un insieme di crogioli di stelle all’interno della nebulosa stessa. Veri e propri punti di “creazione”, dove nascono e si formano nuovi corpi celesti come il Sole.
“I Pilastri della Creazione” si mostrano in tutto il loro splendore
Tecnicamente, le polveri e i gas presenti nella nebulosa, vengono scaldati dalle radiazioni, intensissime, prodotte dalle stelle in formazione all’interno dei tre pilastri. Allo stesso modo vengono poi erosi e spazzati via dai venti stellari. Il contorno, che mostra un materiale ben visibile, viene invece scaldato dalle stelle in formazione, con la conseguente evaporazione verso l’esterno delle tre grandi colonne che formano la Nebulosa.
La formazione di questi pilastri, ad oggi conosciuti come “I Pilastri della Creazione”, viene ipotizzata come dall’alto verso il basso (osservando l’immagine catturata dal telescopio James Webb). Effettivamente, se si osserva con attenzione, è possibile constatare che la parte superiore risulta estremamente densa, con la conseguente creazione di una sorta di cascata formata da polveri e gas. Gli spazi “vuoti” tra i pilastri sono invece ripuliti dai venti stellari, generati dalle stelle nelle vicinanze.