Google ha presentato negli scorsi giorni un nuovo sistema operativo, leggasi KataOS. Si tratta di un prodotto pensato per i sistemi smart/IoT che si occupano di machine learning, come scrive Hdblog.it, ed è open-source, quindi modificabile dall’utente.
L’idea alla base del colosso di Mountain View è quella di dare vita ad un sistema operativo che renda sicuro il settore in questione, principio fondamentale attorno cui KataOS è stato costruito. “La sua sicurezza è matematicamente dimostrata, con garanzie di confidenzialità, integrità e disponibilità”, spiega Google a riguardo. La piattaforma è in grado di proteggere i dati nonché la privacy dell’utente in quanto è “logicamente impossibile per le applicazioni violare le protezioni di sicurezza hardware del kernel e i componenti del sistema possono essere verificati come sicuri”. KataOS, aggiunge Hdblog.it è implementato quasi completamente in Rust, che secondo Google rappresenta un buon punto di partenza per eliminare delle intere classi di bug, fra cui buffer overflow ed errori off-by-one. Quando si parla di “sistemi IoT che si occupano di machine learning” si può immaginare un qualcosa di molto tecnico e complicato, utilizzato da ricercatori, aziende e specialisti vari, ma si tratta di una realtà molto più semplice e vicina a noi più di quanto si possa immaginare.
KATAOS, NUOVO SISTEMA DI GOOGLE: COME FUNZIONA
Ad esempio possiamo fare riferimento agli smart speaker, gli assistenti intelligenti, in grado di analizzare e interpretare i nostro comandi vocali. Google, comunque, non ha citato espressamente questo settore, ma ma “in questa ottica – aggiunge ancora Hdblog.it – è piuttosto difficile inquadrare KataOS considerando che la stessa società lavora ormai da anni a Fuchsia, un sistema operativo pensato per essere universale e sviluppato completamente da zero”. Fuchsia ha iniziato a muovere i primi passi in questi mesi, venendo distribuito su alcuni modelli di Google Nest, e Big G nel contempo ha fatto sapere di essere solo agli inizi con KataOS, di conseguenza vi è l’obiettivo di sviluppare e gestire lo stesso inedito sistema operativo nel lungo termine, non si tratta quindi di una semplice “patch” da applicare in attesa che Fuchsia entri completamente in azione. Tra l’altro il lancio di KataOS è stato accompagnato da Sparrow, reference board completa che fornisce una piattaforma hardware sicura per aiutare gli sviluppatori a collaborare al progetto. E’ basata su OpenTitan, chip sicuro e open-source con architettura RISC-V.