Nonostante l’altalenante qualità dei vari capitoli, comunque arginabile tra l’ottima e il “solo” discreta, la serie di Guerrilla ha sempre avuto una grossa schiera di appassionati, che non aspettava altro che una degna versione anche per l’ultima handheld di casa Sony, PS Vita. Finalmente l’attesa è giunta al termine e Killzone: Mercenary è nei negozi, a dare man forte a una line-up a oggi ancora piuttosto bisognosa di produzioni di richiamo che rendano appetibile la sfortunata console. Killzone si presenta come il tipico sparatutto in prima persona che abbiamo imparato ad apprezzare nelle sue incarnazioni casalinghe, abbandonando quindi completamente ogni sorta di ibridazione vista in Liberation per PSP. Mercenary si inserisce all’interno della trama come spin-off della serie principale e si colloca subito dopo il primo episodio.
Avrete diverse armi con silenziatore incorporato, mosse corpo a corpo che porranno fine alla disputa prima ancora che cominci, armi classiche e a lunga distanza.
Arran Danner è un mercenario di talento che lavora per la compagnia privata Phantom Talon Corp, la quale fornisce servizi militari all’interno dei conflitti bellici favorendo il miglior offerente. In termini ludici, queste premesse si traducono in 9 missioni legate alla trama principale che compongono la campagna in singolo, per un totale di circa 8 ore di gioco. Ovviamente la durata della stessa e l’impegno previsto sono influenzati dal livello di difficoltà scelto, tre in tutto. La struttura delle operazioni è inoltre stratificata a diversi livelli. Ognuna di esse gode di numerosi obiettivi secondari e tre tipi di contratto, detti “stealth”, “demolizione” e “precisione”. Il level design, infatti, tra il più brillanti di sempre nella serie, concede piena libertà nella scelta dell’approccio con cui ingaggiare i nemici. Gli scenari hanno una spazialità non indifferente, che si allontana dai tipici corridoi degli ultimi FPS, e che riprendono il concetto di esplorazione andato ormai in disuso nel vocabolario di molti sviluppatori odierni. La versatilità del gameplay, quindi, scongiura la ripetitività rendendo ogni nuova sessione, anche all’interno dei livelli già conclusi, sempre gradevole e appagante.
Graficamente, Studio Cambridge, a cui è stato affidato lo sviluppo del titolo, ha fatto un lavoro a dir poco eccezionale.
L’arsenale è personalizzabile ed abbastanza ampio da favorire qualsiasi metodo con cui deciderete di sbarazzarvi delle pedine in campo. Avrete diverse armi con silenziatore incorporato, mosse corpo a corpo che porranno fine alla disputa prima ancora che cominci, armi classiche e a lunga distanza. Le funzioni tattili di PS Vita sono sfruttate sia nel combattimento ravvicinato, chiedendo al giocatore di operare precisi movimenti (indicati da alcune frecce a schermo), che quando si utilizzano bocche di fuoco dotate di zoom, regolabile sempre tramite le dita. Sarà inoltre possibile toccare in queste occasioni i nemici marchiati con un cerchio arancione, in modo che il nostro mercenario indirizzi direttamente il colpo verso il malcapitato. Nonostante per quanti siano puristi, siano sempre contemplati i comandi classici, il touch screen risulta molto comodo per questi e tanti altri comandi minori, permettendo con veloci gesti di violare sistemi e interagire con le armi e gli oggetti su schermo. La precisione e la rapidità di risposta agli imput è sempre eccellente, e segna anche da questo punto di vista, nuovi standard per la portatile Sony. Fucili d’assalto, pistole, bombe, lanciagranate, lanciafiamme gas velenosi e tutte le decine di armi presenti nel gioco sono recuperabili sul campo ma, nella maggior parti dei casi, vanno acquistati tramite denaro. Armi, potenziamenti e armature richiedono da parte vostra dedizione nel completare le missioni nel modo più veloce ed efficiente possibile. Sarà vostra premura quindi tentare sempre colpi alla testa perfetti ed esecuzioni rapide. Dalla vostra performance, infatti, dipende la diversa entità di remunerazione economica che vi sarà elargita a fine missione.
Le funzioni tattili di PS Vita sono sfruttate sia nel combattimento ravvicinato che quando si utilizzano bocche di fuoco dotate di zoom.
Graficamente, Studio Cambridge, a cui è stato affidato lo sviluppo del titolo, ha fatto un lavoro a dir poco eccezionale: scorci sempre bellissimi da vedere e dalla qualità per nulla inferiore alla controparte PS3.
Stupiscono particolarmente, inoltre, fluidità e livello di dettaglio, che difficilmente si accostano in questi termini di eccellenza a scenari grandi e dalla spazialità orizzontale e verticale cosi ampia. Davvero ispirate, poi, le ambientazioni sia nel caso delle zone più fredde e asettiche circondate da edifici che di quelle più aperte e bucoliche, sempre convincenti. Un’ultima nota di merito va dedicata infine al comparto multiplayer, vario e profondo come le migliori produzioni del genere, e legato Story Mode in maniera intelligente. Il denaro accumulato nelle sfide online, infatti, è spendibile anche in singolo Killzone: Mercenary è in definitiva un ottimo titolo sotto ogni punto di vista, e si conquista con pieno merito la qualifica di titolo di punta per la PS Vita, che, finalmente, trova degna espressione delle sue potenzialità.
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