Scott Warshaw è un ottimo programmatore. Lo era già nel 1981 quando, a 24 anni, realizzò il gioco I Predatori dell’Arca Perduta per Atari 2600, basandosi sulla licenza del film. Quel gioco gli venne tanto bene che attirò l’attenzione di un signore fissato con la precisione: Steven Spielberg, che volle proprio lui per realizzare il videogioco sul film che di lì a breve sarebbe andato nelle sale cinematografiche: E.T.
Spielberg contattò il CEO di Atari e gli disse che voleva Warshaw. Il CEO a sua volta contattò il programmatore e gli chiese se era in grado di farlo. Non che dubitasse delle sue capacità ma c’era un problema: il gioco doveva essere pronto in 5 settimane. Una deadline stretta, strettissima, se si considera che allora lo sviluppo di un titolo richiedeva dai 6 agli 8 mesi. Il film sarebbe andato nelle sale per Natale e la produzione delle cartucce richiedeva parecchio tempo, quindi bisognava avere il software pronto per settembre. Atari aveva pagato uno sproposito per i diritti e di certo non intendeva arrivare tardi col gioco.
Warshaw riuscì a rispettare i tempi ma la qualità, come tutti sappiamo, era bassa. Molto bassa. Il fallimento fu tale che Atari decise di seppellire le cartucce invendute nel deserto del New Mexico.
Se volete leggervi l’intervista completa (in inglese), non vi resta che fare un salto qui.
Fonte: BBC
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