Cammina, scala, arrampicati, cucina e ripeti: se Death Stranding ti costringesse a cucinare come in Red Dead Redemption 2 saresti in questo gioco.
C’è stato di recente una crescita nei titoli con meccaniche estremamente sperimentali. Storie particolari, personaggi insoliti alle prese con situazioni che non hanno niente a che vedere né con la fantascienza né con il fantasy.
Ed è, a nostro avviso almeno, uno dei segnali che ci fanno dire che il mezzo espressivo dei videogiochi sta maturando. Questa esperienza in particolare mescola qualcosa che abbiamo provato sulla pelle all’interno di Death Stranding con una divertente meccanica che arriva da Red Dead Redemption 2. Il tutto ciondolando come Tom Cruise in una celebre scena di Mission Impossible.
Death Stranding e Red Dead Redemption 2 in una esperienza epica a modo suo
Uno dei grandi sogni dell’uomo è quello di raggiungere lo spazio. Altri uomini però pensano che ci sia da scoprire tanto rimanendo con i piedi per terra. Più o meno con i piedi per terra. Con una fatica fisica che ci ricorda il corriere di Death Stranding, Cairn mette i giocatori nei panni di una scalatrice che deve riuscire ad arrivare in cima a una vetta che non è mai stata ancora conquistata dall’uomo.
Chi l’ha provato in anteprima al Tokyo Game Show e alla Gamescom ne è rimasto folgorato e se vi venisse voglia di provarlo in anteprima su Steam è presente già la demo. Preparatevi però a non avere idea di quello che state facendo e ad imparare a leggere, una dopo l’altra, le rocce che vi separano dalla vetta. Il team di sviluppo di The Game Bakers, che ci ha anche dato lo straziantemente bello Haven, ha deciso di creare la simulazione di arrampicata definitiva.
Rispetto ad altri titoli non c’è infatti un percorso prestabilito che occorre indovinare. Tutto è possibile e tutto è allo stesso tempo mortale. E come succede con le scalate di questo genere, alla fatica degna di Death Stranding, si unisce anche la necessità di rifocillarsi con una gestione dell’inventario e una cucina che invece sembrano ispirate a Red Dead Redemption 2.
Il tutto con uno stile che mescola rendering in 3D e cell shading in un mix vagamente ispirato a Borderlands, di cui abbiamo parlato di recente, ma con un’impronta tutta sua. A rendere il gioco ancora più atteso, oltre alle parole di chi l’ha provato, proprio la possibilità di rigiocare l’arrampicata una infinità di volte, magari scegliendo un percorso diverso per avere una visione diversa del paesaggio sottostante. The Game Bakers non ha ancora ufficializzato la data di uscita se non indicando che Cairn uscirà l’anno prossimo su PC.
Sul social che una volta era dell’uccellino azzurro l’entusiasmo è palpabile e chissà che questo non possa convincere i developer anche ad uscire fuori dal PC e ad arrivare su console. Sappiamo che si tratta di arrampicate che vanno fatte con strumenti diversi ma sarebbe un peccato se questo videogioco non incontrasse il pubblico più grande possibile.