L’Agenzia delle Entrate viene a perquisirti casa: ecco chi rischia i controlli

Con i nuovi controlli Agenzia delle Entrare può anche bussare direttamente alla porta di casa tua per verificare se quello che dichiari è davvero quello che fai.

Per una fetta di cittadini potrebbero arrivare nuovi controlli che potremmo definire estremamente invadenti. L’Agenzia delle Entrate, infatti, sta approntando delle nuove verifiche che hanno lo scopo di controllare se i cittadini che lavorano effettivamente lavorano e dichiarano tutto.

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L’Agenzia delle Entrate viene a perquisirti casa: ecco chi rischia i controlli – videogiochi.com

I controlli stavolta rischiano poi di essere particolarmente fastidiosi perché potrebbero entrare direttamente nelle case per verificare se quello che viene dichiarato in dichiarazione dei redditi corrisponde effettivamente a quello che si fa durante il giorno.

A chi sono diretti i nuovi controlli di Agenzia delle Entrate

Nella spasmodica ricerca di chi evade le tasse, l’Agenzia delle Entrate cerca in tutti i modi di aumentare i controlli. Questo perché, almeno in linea teorica (perché nella pratica ancora dobbiamo vedere una situazione diversa), riuscire a ridurre in modo sostanziale l’evasione fiscale dovrebbe ridurre poi il carico fiscale su tutti quanti perché il carico verrebbe ridistribuito in maniera più equa.

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A chi sono diretti i nuovi controlli di Agenzia delle Entrate – videogiochi.com

Ma nel frattempo quello che vediamo è una caccia a chiunque potrebbe potenzialmente lavorare e non dichiarare il reddito, in particolare quelli (i liberi professionisti e gli imprenditori) che hanno aperto partite IVA con il famoso regime dei forfettari. Per tanti altri ci sono buone notizie invece.

Un regime agevolato con una flat tax che viene calcolata su una percentuale specifica del reddito prodotto. Per tanti di questi lavoratori non c’è un ufficio e il lavoro si svolge da casa.

Per i forfettari c’è infatti l’obbligo di compilare il quadro RS in cui devono essere inserite alcune informazioni che riguardano il luogo in cui si svolge l’attività.

Se questo non viene compilato potrebbero però scattare i controlli. E i controlli potrebbero poi addirittura trasformarsi in un ingresso degli agenti dell’Agenzia delle Entrate nei locali in cui si svolge l’attività.

E nel caso in cui dovessero emergere delle discrepanze che possano portare a non avere più i requisiti per il regime forfettario, c’è il rischio di vedersi ricalcolare le tasse degli anni precedenti con il regime ordinario e quindi ad aprire contenziosi con l’amministrazione pubblica.

In alcuni casi specifici, se le incongruenze sono dolorose e soprattutto sono di una entità ingente, c’è addirittura il rischio di essere accusati di evasione fiscale e quindi di essere citati in giudizio.

Il problema con le partite IVA forfettarie è che, per almeno alcune professioni, potrebbe essere potenzialmente possibile non dichiarare tutto quello che eventualmente si produce in termini di reddito e quindi sfruttare le agevolazioni per il calcolo delle imposte portate dal regime forfettario quando invece si dovrebbe passare al regime ordinario con un evidente vulnus per le casse dello Stato. Una situazione che con i nuovi controlli si dovrebbe eliminare.

C’è da dire però che in caso di controllo dei locali e in particolare se la sede lavorativa coincide con la propria abitazione, è necessaria una autorizzazione della Procura della repubblica o il consenso del contribuente per cui c’è necessità del controllo.

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