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The Last Of Us, ombre sul multiplayer di Naughty Dog: è stato davvero cancellato?

Sui social ha fatto e continua a fare parlare molto la notizia che si è diffusa come un panico e che riguarda il multiplayer di The Last Of Us e i ragazzi che si stanno occupando del suo sviluppo.

Stando alle voci di corridoio raccolte da chi ha avuto modo di parlare con i diretti interessati c’è un problema addirittura dentro Naughty Dog che si trova ora costretto a sfoltire i ranghi.

Problemi per il multiplayer di The Last of Us 2 – foto via Naughty Dog – Videogiochi.com

Di per sé la notizia di altre persone che vengono licenziate dai team di sviluppo sembra una grigia consuetudine almeno delle ultime settimane. Dentro Epic Games se ne sono andati quasi in 900 e alcuni altri studi di sviluppo hanno chiuso i battenti, addirittura qualcuno perché ancora aspetta di essere pagato per il lavoro svolto.

Il mondo dei videogiochi sta attraversando quindi, ed è evidente, una crisi piuttosto profonda e strutturale. Una crisi che andrà analizzata ma che ha, almeno dalla nostra posizione di esaminatori dell’Industria, una delle sue cause nella corsa ai titoli GaaS che non per tutti hanno portato al successo. Potrebbe essere accaduto questo anche in Naughty Dog?

Se persino i ragazzi di The Last Of Us non sono al sicuro quale team lo è?

La brutta notizia è che almeno 25 persone hanno perso il lavoro. Per i fan dei prodotti Naughty Dog forse l’unica buona notizia è che non si tratta di membri stabili del team di sviluppo ma di contractor, ovvero di quegli elementi che vengono aggiunti per assicurare che il prodotto arrivi ai giocatori e alle giocatrici in tempo e per tappare i buchi, soprattutto per quello che riguarda l’analisi QA.

Il multiplayer di The Lst Of Us in crisi nera, developer a casa (foto Sony) – videogiochi.com

Oltre alla notizia brutta e alla notizia un po’ meno brutta c’è la notizia strana: a riportare infatti i licenziamenti sono stati i colleghi di Kotaku e la fonte che ha parlato con il portale di notizie ha sottolineato come tutti quelli coinvolti, ma anche quelli che continuano a lavorare dentro Naughty Dog hanno ricevuto l’ordine di rimanere in assoluto silenzio.

E per i contractor, che a quanto pare non riceveranno nessun tipo di scivolo per aver perso il posto di lavoro, c’è anche l’ordine di continuare a lavorare fino alla fine del mese di ottobre. I licenziamenti riguardano proprio il multiplayer in lavorazione da un bel po’ dentro Naughty Dog e che avrebbe dovuto essere una nuova grande esperienza per i fan di The Last Of Us.

Ma Naughty Dog è uno studio First Party Sony, il che significa che in realtà buona parte delle decisioni vengono prese guardandosi in faccia con i rappresentanti del colosso giapponese. Un colosso che per quello che riguarda i titoli multiplayer e i GaaS non sembra ancora aver trovato la propria via.

Un retroscena che riguarda quello che potrebbe essere il futuro molto grigio del multiplayer di The Last Of Us viene da quello che è emerso alla fine di maggio quando nel Playstation Showcase proprio il titolo Naughty Dog non si fece vedere.

Dopo le dichiarazioni del team di sviluppo che sembrava sicuro di poter ancora lavorare sul gioco, Bloomberg ha invece mostrato quello che sarebbe successo dietro le quinte: Bungie, l’altro studio di recente acquisizione da parte di Sony esperto in multiplayer online con il suo Destiny, avrebbe espresso dubbi forti sulla sostenibilità di quello che Naughty Dog stava facendo con The Last Of Us.

Portando a quanto pare anche alla decisione da parte di Sony di cominciare a ridurre le risorse per il progetto. Si tratta quindi solo di un passo falso da parte di un team di sviluppo che, probabilmente seguendo anche le indicazioni che venivano dall’alto, ha tentato di creare un multiplayer come quelli che si vedono adesso o è il segnale che il modello dei GaaS mostra i suoi limiti in quanto a saturazione del mercato?

Valeria Poropat

Sono Valeria e adoro la tecnologia e la parola scritta. Dopo la maturità classica ho studiato lingue presso La Sapienza di Roma e sono specializzata in traduzione e transcreazione. A un anno e mezzo ho incontrato un Commdore 64 e a otto anni ho deciso che avrei fatto la giornalista. Alla fine, ho trovato il modo di mettere tutto insieme e ho scoperto nel mondo dell'informazione tech il mio ambiente naturale. Mi occupo di tutto ciò che è tecnologia, con una predilezione per i videogiochi e le innovazioni che sono in grado di migliorarci la vita.

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