Horizon Zero Dawn è probabilmente uno dei giochi più attesi per PlayStation 4. È la prima nuova IP di Guerrilla, dopo una lunga serie di Killzone.
È stata anche una grande sfida, come spiegato durante una intervista con Game Informer. All’inizio del progetto, Guerrilla non aveva gli strumento il supporto di un engine per gli open world, e non aveva neanche l’esperienza nel creare un’esperienza così aperta. Ci è voluto un po’ allo sviluppatore per iniziare ad ingranare, con l’aiuto di alcuni ex-impiegati di Bethesda e CD Projekt RED, ovviamente molto avvezzi agli open world.
Verso la fine dell’intervista, due figure chiave dei Guerrilla hanno commentato su come si sentano fortunati, nonostante il rischio del progetto, a lavorare a Horizon Zero Dawn con PlayStation. L’art-director Jan-Bart van Beek, il quale ha contribuito all’idea di Horizon, ha dichiarato:
“Siamo fortunati che l’azienda abbia questo atteggiamento coraggioso, come se volessero davvero farlo. Alla fine se non funziona, tutti i nostri lavori saranno a rischio in qualche modo”.
Il managing director, Hermen Hulst, ha aggiunto:
“Quando hai la possibilità di entrare in contatto con un organizzazione come PlayStation, quando ti viene offerta l’opportunità di costruire qualcosa che è così radicalmente diverso ed è un grosso progetto tripla A… voglio dire, chi ha la possibilità di lavorare a questo con molte centinaia di persone, da zero?”