Dentro League of Legends il Void ogni tanto prova ad arpionare Runeterra e il prossimo Champion, la violacea Bel’Veth, è un personaggio che già dal trailer ci dà l’idea di un cambio di tono.
L’Imperatrice del Void si presenta nel suo trailer volando con un paio di ali a metà strada tra una manta e un vampiro e nei trailer finora diffusi Riot prova a convincerci che si tratta di qualcosa che ha una forma umana anche piacevole, con un lato oscuro, affamato e mostruoso.
La sua storia delle origini è quanto mai complessa e fa riferimento alla nascita stessa del Void e delle prime creature da esso liberate per riportare il silenzio. Nello specifico, Bel’Veth è il risultato del contatto violento tra il Void e la città costiera di Belveth. Da qui il suo sembrare una summa di creature marine e il suo modo di muoversi così leggero eppure letale.
Bel’Veth e il Void che avanza su League of Legends
Sul canale Youtube di Riot Games sono stati pubblicati in batteria due trailer dedicati al nuovo Champion sottomarino. Il primo, quello cinematografico, incute una certa paura. Soprattutto perchè tutto quell oche si vede della Bel’Veth “umana” è in realtà una maschera e un diversivo che si apre per mostrare la vera natura affamata della creatura del Void.
Il secondo trailer mostra invece la vera Bel’Veth che vedremo in effetti nel gioco e la sensazione di molti giocatori è che il tono si sia stranamente abbassato rispetto alla presentazione. Nel gioco, infatti, la creatura del Void somiglia più a una manta avvolta come un burrito che schiaffeggia i nemici fino a ucciderli. Un attacco non proprio significativo, si lamentano molti.
La differenza tra il trailer di presentazione cinematografico e quello di gameplay è al centro di diversi commenti che sottolineano come ci sia una caduta vertiginosa nella qualità tra i modelli utilizzati nei trailer e quelli che poi sono i veri modelli di gioco. Una questione che con i trailer di League of Legends si ripropone a ogni nuovo Champion. Gli aggettivi più ricorrenti sono “ridicolo”, “nonsense”, una “commedia slapstick”.