Un gruppo di ricercatori ha scoperto il probabile legame tra l’alluminio presente nelle lattine delle bevande e in altri contenitori e lo sviluppo dell’Alzheimer. I risultati dello studio sono stati appena pubblicati sul Journal of Alzheimer’s Disease Reports.
È stata pubblicata una nuova ricerca sul Journal of Alzheimer’s Disease Reports che avrebbe trovato un possibile legame tra l’accumulo di alluminio in alcune aree del cervello e lo sviluppo dei primi sintomi del morbo di Alzheimer.
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Alluminio e Alzheimer, i dati della ricerca
Il legame tra l’accumulo di alluminio e il morbo di Alzheimer è stato trovato quasi 50 anni fa ma in questo nuovo studio, condotto da Matthew John Mold, Adam O’Farrell, Benjamin Morris e Christopher Exley, getta nuova luce sulle interazioni a livello molecolare che avvengono tra l’alluminio e gli altri metalli polivalenti a livello del cervello e che possono quindi portare allo sviluppo delle placche che sono il segno più evidente a livello cerebrale proprio del morbo di Alzheimer. Questo in buona sostanza il commento che George Perry, editor-in-chief di Journal of Alzheimer’s Disease, fa parlando della pubblicazione di questo nuovo studio.
Il frutto principale della ricerca è stato scoprire come l’alluminio appaia nel cervello negli stessi punti in cui, durante le prime fasi dello sviluppo del morbo di Alzheimer, appaiono gli ammassi di proteine Tau che poi si consolidano in placche. Di conseguenza è possibile suggerire che l’alluminio possa avere anche un ruolo nello sviluppo delle placche e degli ammassi di proteina Tau.
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Questo significa che dobbiamo smettere di utilizzare l’alluminio e di bere bevande in lattina? Magari non subito. In realtà, invecchiando, il nostro corpo e in particolare i reni tendono naturalmente ad essere sempre meno efficienti nella gestione e nella eliminazione dei metalli come l’alluminio e questa ridotta capacità dei reni potrebbe portare a quei legami tra alluminio e proteine Tau che lo studio appena pubblicato ha trovato.
Per ridurre il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer, quindi, potrebbe essere indicato, e ci sono altri risultati di trial in vitro che lo confermano, non una eliminazione totale delle bevande gassose in lattina o della vostra birra preferita ma magari scegliere le confezioni in vetro, tanto per stare tranquilli.
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