Dopo quasi 10 anni la Corea del Sud ha deciso di smettere di controllare quando i bambini si mettono davanti a una console per giocare.
10 anni fa in Corea del Sud entrava in vigore una legge il cui scopo doveva essere proteggere i più giovani ed evitare che giocassero per troppe ore consecutive in particolare di notte e online.
Nonostante le rassicurazioni che non ci sarebbero stati i contraccolpi per le console, in questi dieci anni Sony, per esempio, si è trovata a dover implementare un sistema di blocco notturno del PlayStation Network per i minori residenti in Corea del Sud. Con conseguenze prevedibili.
Anche perché la legge prevedeva multe salate per le società che non avessero implementato sistemi per seguire questa legge. Ma la legge non verrà abolita in toto: allo studio ci sono infatti da parte del Governo sudcoreano delle misure per controllare comunque che i bambini dormano abbastanza.
Videogiochi, proteggere il sonno dei bambini
Quello dei bambini che non dormono abbastanza nei paesi dell’Estremo Oriente è un problema abbastanza diffuso. O quantomeno così sembrerebbe a giudicare dalle leggi in vigore in particolare in Corea del Sud e in Cina.
Ma, a quanto pare, questa situazione sta per cambiare. Il Ministero della cultura, dello sport e del turismo insieme al Ministero dell’uguaglianza di genere e della famiglia hanno deciso infatti di abolire una legge vecchia di 10 anni in Corea del Sud che obbligava i servizi di videogiochi online a escludere l’accesso ai più giovani dopo la mezzanotte e fino alle 6 del mattino.
Lo scopo proclamato di questa legge era quello di costringere, in buona sostanza, i bambini a dormire almeno 6 ore per notte e ridurre il rischio di sviluppare dipendenze patologiche dei videogame. Secondo quanto riportato dalle testate locali, il Governo vuole implementare un nuovo sistema di scelta che consentirà, così si legge, ai bambini insieme ai loro genitori o ai tutori legali di decidere quando permettere al minore di giocare.
Stando alle dichiarazioni di Yoo Eun-hae, vice primo ministro e Ministro dell’istruzione, lo scopo di questo cambiamento nella legge è quello di far sì che attraverso un percorso portato avanti nelle scuole, in casa e in tutta la società, i più giovani possano sviluppare le proprie abilità di scelta all’interno di un ambiente solido e stimolante.
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Entro la fine di quest’anno, quindi, quando le modifiche verranno apportate alla legge, la Cina rimarrà l’unico paese ad avere una legge per gestire il tempo libero dei più piccoli.