Leo Selvaggio ci presta il suo viso per ingannare le telecamere…

La crisi mondiale ha portato a un sensibile incremento dell’attività criminale, contrastata dal governi di tutto il mondo anche mediante l’utilizzo di telecamere di sorveglianza. Ci siamo così trovati a dover barattare la nostra privacy in cambio di una maggiore sensazione di sicurezza in strada e nelle nostre case.
Non tutti, però, hanno visto di buon occhio questo scambio forzato. Un gruppo di artisti di Chicago, ad esempio, si sono riuniti in un’associazione dedicata alla salvaguardia della identità personale. Chiamato URME Surveillance, offre tra i suoi servizi un prodotto davvero singolare: una maschera in resina incredibilmente realistica ricavata dalla scansione 3D del volto dell’artista Leo Selvaggio. La sua realizzazione, eseguita con una stampante 3D, è stata affidata al sito ThatsMyFace.com, specializzato nel offrire prodotti personalizzati con le sembianze dei suoi clienti.
Indossata con un berretto o un cappuccio, la maschera dona a chi la indossa un aspetto a metà tra l’inquietante e il misterioso, soprattutto per via dei buchi ricavati per evitare di occludere la vista. Vista di sfuggita oppure attraverso gli occhi elettronici di una telecamera di sorveglianza, appare invece come un normalissimo viso umano.
Grazie a un accordo stipulato tra URME e ThatsMyFace.com, Personal Surveillance Identity Prosthetic è venduta al prezzo scontato di 200 dollari. Nonostante lo sconto di quasi 100 dollari, si tratta comunque di una spesa considerevole. Siete disposti a barattarla in cambio della vostra privacy?

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