Si chiama Rust ed é un nuovo linguaggio di programmazione che sta ottenendo sempre più consensi tra gli sviluppatori ed i programmatori. Consente di evitare l’introduzione all’interno dei codici delle criticità e delle falle di sicurezza più comuni, diminuendo le vulnerabilità dei sistemi ed anche aumentando la cybersicurezza del world wide web. Scopriamo tutti i dettagli.
Un codice più sicuro che non riduca le prestazioni: é un po’ il sogno di ogni sviluppatore ed ora pare che sia giunto il momento di poterlo “vivere ad occhi aperti”. Il linguaggio che lo consente si chiama “Rust” ed é stato creato appositamente per non permettere ai programmatori che lo utilizzano di includere all’interno del codice le vulnerabilità e criticità più comuni.
Il linguaggio venne creato nel 2010 da un ricercatore di Mozilla, in modo compilato, multi-paradigma e ad uso generico. Nei successivi tredici anni, il suo continuo sviluppo – reso possibile anche in forma collaborata grazie alla comunità open source – lo ha reso un ecosistema informatico particolarmente solido ed affidabile, tanto da essere utilizzato anche da colossi come Google, Microsoft ed Amazon Web Services.
I quali, poi, nel 2020 hanno deciso di unire le forze, insieme anche a Mozilla ed a Huawei, per creare la Rust Foundation e per sostenere il linguaggio con determinazione ed in via prioritaria. Ed infine, lo scorso Ottobre, anche il kernel Linux ha deciso di supportare il linguaggio e di includerlo nei propri sistemi.
Le dichiarazioni di Android riguardo all’entusiasmo nei confronti di Rust ed il suo potenziale
Tra gli ammiratori del linguaggio, Dave Kleidermacher, vicepresidente del settore tecnico per la sicurezza e per la privacy di Android, ha rilasciato ufficialmente dichiarazioni entusiastiche riguardo a Rust: “Sta diventando un linguaggio virale”, ha affermato, “e molti ingegneri cominciano a chiedersi: ‘Come faccio a iniziare anch’io? È fantastico!’”.
Per questo motivo “stiamo investendo su Rust in Android e in tutta Google”. Tuttavia, Kleidermacher non ha nascosto il fatto che “la strada é ancora lunga. Non si possono riscrivere 50 milioni di righe di codice da un giorno all’altro. Per questo motivo, stiamo individuando con attenzione i componenti più rilevanti per la sicurezza, e gradualmente andremo ad adeguare il resto”.
Inoltre, le resistenze non mancano, così come nemmeno le polemiche: in particolare, quelle scaturite negli ultimi due anni, durante le operazioni di implentazione del linguaggio in Linux. Eppure Rust, oltre a rispondere ad un’esigenza percepita e condivisa dall’intera comunità IT a livello globale, al momento pare non avere alternative.