Il debutto di Sonic avvenne in circostanze molto particolari, tra presentazioni in sordina e un vero e proprio furto.
Il personaggio di Sonic the Hedgehog ha raggiunto una grande notorietà in tutto il mondo il 23 giugno 1991, quando è stato rilasciato il primo gioco con il suo nome per la console Sega Genesis. Tuttavia la prima vera incursione di Sonic nel mondo dei videogiochi è avvenuta in un progetto strano, frettoloso e al limite della legalità, quasi completamente dimenticato con il passare degli anni.
Alla fine degli anni ’80, Sega non godeva affatto di buona salute. Prima di rilasciare la console Sega Genesis, l’azienda era indietro rispetto a Nintendo sia in termini di vendite che in reputazione. In Giappone, l’uscita di Super Mario Bros oscurò completamente la mascotte del tempo della Sega, Alex Kidd, che non riuscì a riscuotere lo stesso successo del grassoccio idraulico di Nintendo.
Così, Sega iniziò a cercare una nuova mascotte per affermare la sua posizione nel competitivo mercato dei videogiochi. Un team interno iniziò a sviluppare idee e il designer Naoto Ohshima propose un riccio blu con zanne che chiamò Mr. Needlemouse. Gli esecutivi di Sega apprezzarono Mr. Needlemouse e, dopo vari restyling, diedero finalmente vita a Sonic The Hedgehog. Era l’inizio di una travagliata storia di successo.
Nel frattempo, iniziò lo sviluppo del primo titolo da solista di Sonic. Come Mario, Sonic saltava da una piattaforma all’altra, raccoglieva anelli dorati e combatteva nemici. A differenza del mondo di Mario, quello di Sonic era pieno di superfici curve e pendenze, percorsi a più livelli e un ritmo incessante.
Qualche mese prima del grande debutto di Sonic the Hedgehog, il personaggio fu testato dalla stessa Sega in un altro suo titolo, “Rad Mobile”, un gioco di corse. L’apparizione di Sonic non fu molto più di un piccolo cameo: la sua figura fu utilizzata come oggetto decorativo appeso allo specchietto retrovisore di una delle macchine.
Per quanto il debutto di Sonic fu parzialmente “rovinato” da questa prima apparizione in sordina, si trattava almeno di un’operazione commerciale autorizzata della stessa Sega. Oltre a questo, però, il personaggio fece un’apparizione anche in un altro videogioco, in maniera decisamente più controversa.
Sega aveva un grande bisogno che Sonic avesse successo. Il capo del marketing americano di Sega, Al Nilsen, cominciò a girare per il Paese e a tenere dimostrazioni che mettevano a confronto Mario e Sonic. Circa l’80 percento dei giocatori che partecipavano preferivano Sonic.
In una di quelle occasioni, però, il personaggio di Sonic fu notato anche da qualcuno che aveva intenzioni non proprio lecite. A una delle presentazioni partecipò infatti un responsabile di Factor 5, l’azienda madre di giochi come “Metroid”. In quel periodo, una sezione di Factor 5 conosciuta con il nome di “New Bits on the RAM” stava sviluppando una tipologia di videogiochi molto particolare.
Erano giochi corti, immediati, senza troppa lavorazione dietro, che venivano distribuiti sotto forma di floppy, allegati alle riviste di settore. E decise che il personaggio di Sonic faceva proprio al caso loro. New Bits on the RAM stava lavorando a “Quick and Silva“, un platform game che non ebbe particolare successo.
Il motivo per cui è ricordato ancora oggi è solo perché uno degli avversari che i giocatori dovevano affrontare aveva un aspetto molto particolare: aveva i capelli blu, punte e grandi occhi aperti. Sì, uno dei principali cattivi del gioco era proprio Sonic the Hedgehog. Sonic e la Sega, fortunatamente, non risentirono di questo colpo basso, che anzi oggi contribuisce a rendere la figura del velocissimo riccio ancora più interessante.
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