Il secondo episodio di Love, Death & Robots 2 è abbastanza lineare, ma anche “Pop Squad” nasconde dei retroscena particolari.
Ci troviamo probabilmente sulla Terra, in un futuro lontano, immerso in una dittatura distopica. La razza umana ha scoperto l’elisir di lunga vita e, di conseguenza, tutti possono godere dell’eterna giovinezza e non morire mai. Così facendo, però, sono caduti nel grave problema della sovrappopolazione: se nessuno se ne va, nessuno può più entrare. Per questo sono state regolamentate le nascite, regolate fino allo 0. I bambini sono illegali, allevarli è illegale, la loro stessa esistenza non viene più compresa.
Ovviamente, ci sono alcuni outsiders che decidono di trasgredire la legge, rinunciando alla vita eterna e decidendo di procreare. È a loro che dà la caccia il protagonista, il detective Briggs. Il detective si occupa di stanare i trasgressori e uccidere i bambini a sangue freddo. Una vita che mentre non sembra scalfire i suoi colleghi e il resto del mondo, arriva a intaccare lui.
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In molti si sono chiesti cosa sia cambiato nella mente di Briggs per portarlo a sacrificare la sua stessa vita e uccidere la sua partner, per salvare una famiglia che – anzi – lo ha aggredito. L’amore per i bambini, come detto, non è tollerato né compreso. I bambini sono visti come animaletti capricciosi, bestioline inutili: questo ci fa pensare che siamo davvero in là con gli anni nel futuro. Anche la città fantasma che guarda Briggs prima di morire ci fa pensare che questo mondo debba essere tanto avanzato da esserci lasciato indietro le nostre città moderne, tramutandole in ruderi fatiscenti.
Briggs ha un crollo emotivo ben visibile fin dalle prime scene: il fatto che si soffermi tanto a osservare la fotografia del bambino che dovrà uccidere, ci fa capire che quello che sta facendo inizia a pesargli. Il ritorno forzato del peluche della sua vittima esaspera la sua ferita, portandolo a un punto di rottura dal quale non può tornare indietro. Mentre i suoi concittadini credono che desiderare un bambino sia un atto di puro egoismo, il detective Briggs comprende la verità: scegliere di vivere per sempre è un atto egoistico, voler tenere il tempo e lo spazio per noi stessi è un atto di supremo egoismo, non decidere di sacrificare la propria eternità, per permettere a una vita di nascere, crescere e prendere il nostro posto è egoismo.
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