Un collettivo di developer che vive e lavora in modalità completamente da remoto pronto a farvi ricredere su quanta paura potete provare nello spazio con il loro Luna Abyss.
A metà strada tra la claustrofobia di Doom e il terrore dei corridoi di Dead Space, questo sparatutto in prima persona diventerà probabilmente il miglior compagno di serate degli amanti del genere.
Nel comunicato stampa ufficiale che accompagna il nuovo caotico trailer ci viene data una sommaria descrizione del gioco e della premessa che ci ha portato su questa luna disabitata e tetra in cui l’unica compagnia viene da una guardia carceraria di metallo e bulloni. come nei migliori prodotti sci fi è successo qualcosa a questa luna, un tempo colonia prospera e vivace ora cimitero galleggiante nel vuoto cosmico.
Luna Abyss, nel migliore solco dell’horror spaziale
A raccontare com’è Luna Abyss ci pensa lo stesso Creative Director di Bonsai Collective Benni Hill: “Luna Abyss si svolge su una luna che un tempo ospitava una prospera colonia del Nuovo Impero Britannico ma che è stata sterminata e sigillata a seguito di un evento misterioso chiamato Piaga.” Suona familiare? In parte sicuramente sì ma questo è solo lo sfondo su cui si muove il protagonista: “nella prigione che si trova sopra l’Abisso, il vostro unico compagno è Aylin, una guardia carceraria artificiale che controlla ogni vostro movimento. Invia i carcerati giù in basso per il riconoscimento, l’estrazione e per indagare sul cataclisma“.
C’è una nota forse di Portal e del prossimo Entropy Center con un compagno artificiale affiancato a uno in carne e ossa. Un compagno di cui non ci si può fidare fino in fondo, come scoprirete giocando. L’esperimento che è Luna Abyss arriverà in un futuro prossimo su console e pc attraverso Steam e ve lo segnaliamo proprio perchè si tratta del frutto del lavoro di coordinazione di un gruppo di developer i cui membri si trovano sparpagliati per il globo e lavorano assolutamente da remoto.
Un prodotto, Luna Abyss, figlio della pandemia forse ma che sottolinea ed evidenzia come ormai si possa lavorare (e lavorare bene come ribadito sempre nel comunicato nel paragrafo dedicato alla descrizione dei core value del team) anche senza costringere i propri membri a timbrare il cartellino.