Nel mondo dei videogiochi è improvvisamente venuto a mancare un pilastro storico, che ha aiutato a costruire l’industria per quella che è adesso senza mai perdere di vista le origini per far sì che anche le nuove generazioni di giocatori e giocatrici potessero avere sotto gli occhi la storia nascosta dietro i loro titoli preferiti.
La notizia di questa scomparsa è arrivata solo in questi giorni anche se Archer McLean se ne è andato a dicembre. Una scomparsa che quindi chiude un 2022 già segnato da altri grandi personaggi della nostra industria che se ne sono andati e allo stesso tempo un’altra brutta notizia in questo nuovo anno.
La storia di questo sviluppatore è la storia stessa dei videogiochi. Come ricordato su Twitter dall’analista Julian ‘Jaz’ Rignall McLean era una vera e propria leggenda sin dai tempi del Commodore 64, producendo diversi giochi che sono diventati di ispirazione alle generazioni successive di developer.
“Un genio della programmazione”
Le parole di cordoglio per la scomparsa di Archer McLean fanno tutte riferimento alla sua indiscussa capacità di programmare quando produrre i videogiochi significava scrivere montagne di stringhe di codice incrociando le dita. Anche se i suoi anni migliori sono stati quelli tra gli Anni ’80 e gli Anni ’90, McLean è stato in realtà uno dei developer che hanno contribuito al lancio della PSP producendo nel 2005 il puzzle game Archer Maclean’s Mercury.
La storia di questo sviluppatore, che se ne è andato improvvisamente a soli 60 anni, è la storia di titoli come Dropzone e IK+, il primo scritto di sana pianta nel 1981 quando il developer mise le mani su un Atari 800 per poi scrivere lui stesso anche il porting su Commodore 64. Smessi da qualche anno i panni del developer attivo, con l’ultimo gioco prodotto nel 2009 per la Wii, McLean era diventato firma della rivista Retro Gamer ed è proprio anche a questa sua esperienza da giornalista ed editorialista che fa riferimento Darran Jones in una dichiarazione raccolta da GamesIndustryBiz: “è stato un grande onore poterlo avere come firma per retrogamer regolarmente quando la rivista è stata rilanciata“.
Videogiochi e auto, gli amori di McLean
Tra i molti ricordi pubblicati sui social e in particolare su Twitter ce ne sono diversi che ricordano l’amore di questo veterano dell’Industria per le auto da corsa. Nella sua vita, McLean ha infatti posseduto una RS200 e una Ferrari 288 GTO. Un amore che è emerso fin dai primi anni da sviluppatore. Fu infatti dopo aver vinto una battaglia legale con il publisher di Dropzone, che aveva smesso di pagare le royalties dichiarando che il gioco non vendeva, che McLean poté acquistare la sua prima auto del cavallino.