Magazziniere ha rubato carte Pokemon per un valore di circa 70mila euro. Ma la cosa più particolare è il nascondiglio della refurtiva.
Ci sono dei marchi che fanno la storia non solo nel proprio ambiente, ma che esondano e finiscono con l’invadere anche altri mercati ed altri ambiti. Si pensi ad esempio al valore della proprietà intellettuale Pokemon. Un nome nato ufficialmente nel 1996 dalla mente geniale di Satoshi Tajiri, sono oltre 26 anni che questo marchio è tra i più redditizi del mondo, macinando milioni e milioni, in tutto il pianeta. Tra videogiochi, serie TV, vestiti, accessori ecc, ecco che il giro d’affari è enorme. E poi ci sono loro, forse tra i beni più importanti per quanto concerne l’intero universi Pokemon: le carte.
Le carte dei Pokemon sono tra le carte più ricercate del mondo, con milioni e milioni di appassionati che da decenni collezionano gli esemplari più rari e più particolari nelle proprie collezioni. Chiuse in confezioni trasparenti e protette anche dal più leggero degli spifferi, alcune di queste collezioni sono tra gli oggetti più preziosi per tantissimi appassionati. Tanto da spingere qualcuno a rubarle.
Il furto di carte Pokemon non è di certo una cosa nuova, ma la vicenda che vi stiamo per raccontare è senza dubbio molto particolare. Si parla infatti di un magazziniere che poco più a nord di Londra ha, per mesi, lavorato per catalogare carte Pokemon per conto di un’azienda. Ebbene dopo tanti errori e strani buchi nell’inventario, i responsabili della collezione hanno compreso che qualcuno stava rubando le carte. “Le carte che mancavano erano carte fuori catalogo”, ha spiegato il proprietario a Kotaku. “Le evoluzioni stavano scomparendo, costavano quasi quattro cifre a scatola“. Si è scoperto che era un impiegato ad aprire le scatole, infilarsi le carte nei pantaloni e poi scappare con il malloppo a fine turno.
Dopo essersi dichiarato colpevole, il 28enne Christou ha ottenuto la sospensione della pena per 16 mesi, il che significa che gli è stato risparmiato il carcere a condizione che paghi nuovamente 6.000 sterline, circa 7000 euro entro 28 giorni dalla sentenza, oltre a completare 175 ore di lavoro non retribuito. Le carte erano nascoste a casa della madre del ragazzo, all’insaputa dei suoi genitori. Lì si incontrava con alcuni acquirenti per rivendere le carte Pokemon. Qui vi segnaliamo il papà di God of War che parla di Xbox come il futuro del gaming, mentre qui c’è l’annuncio di un altro gioco appena rinviato.
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