Sono passati ormai dieci anni dall’ultima volta in cui l’idraulico italiano ci ha accompagnato sui verdi campi di golf, dal quel Mario Golf: Advance Tour seguito folgorante del Toadstool Tour, record di vendite per il Cubo. In questo lungo periodo di assenza dai campi, Mario ha provato a tenerci compagnia con il karting e con il tennis, ma niente è stato capace di riempire il vuoto creato dal nobile sport.
Cominciamo col dire che World Tour non vuole portare una rivoluzione nel gameplay della serie.
Dopo sei mesi di ritardo dall’originaria data di uscita, adesso finalmente Camelot Software è pronta a mostrare al mondo il nuovo capitolo della serie Mario Golf. Ma la domanda più importante è: l’ottava iterazione della serie sarà all’altezza delle grandi aspettative che ha suscitato tra gli amanti della casa giapponese? Mario Golf: World Tour sarà capace di raccogliere l’eredità lasciatagli e allo stesso dimostrare la personalità necessaria per ritagliarsi uno spazio univoco tra le numerose IP del brand Super Mario?
È importante sottolineare come, dal punto di vista estetico e visivo, World Tour sia quanto di meglio visto sul 3DS.
Cominciamo col dire che World Tour non vuole portare una rivoluzione nel gameplay della serie. A livello strutturale le meccaniche di gioco ricalcano quanto visto in passato, con il classico doppio colpo al tasto A. La riuscita del tiro è, infatti, determinata dalla precisione con cui il giocatore preme per la seconda volta il bottone. Tra il primo colpo e il secondo si riempie una barra, che indica l’energia impressa alla pallina: se il giocatore riesce a dare il secondo colpo al tasto A nel momento giusto, il lancio sarà perfetto. Nulla di straordinario, una meccanica semplice, già vista in molti altri titoli analoghi, ma che è solo la base di un gameplay che in modalità manuale richiede una buona dose di pratica per essere perfezionato.
Il giocatore è spinto costantemente a interagire con gli altri iscritti al club
Ottenere un birdie non è un’impresa alla portata di tutti! Il giocatore dovrà prima scegliere la mazza giusta a seconda della superficie (rough, fairway, bunker o green) e della distanza della buca, poi lavorare sulla precisione del tiro, e infine decidere se imprimere un effetto particolare alla palla. World Tour permette di utilizzare i comandi (sia touch sia analogici) per effettuare un topspin, un backspin o ben più complesse rotazioni, che aiutano il giocatore nella costruzione di uno stile di gioco del tutto personale e peculiare.
Non si spaventino i golfisti della domenica: i videogiocatori che giocano a golf più per amore dell’intrattenimento all’aria aperta (in 3D), che per la ricerca di una vera e propria sfida, possono settare, in qualsiasi momento della partita, i comandi su “automatico”. Questo fa sì che venga ridotta la propria interazione alla doppia pressione del tasto A e godersi così i diversi splendidi tracciati.
È infatti importante sottolineare come, dal punto di vista estetico e visivo, World Tour sia quanto di meglio visto sul 3DS. Le diverse buche tematiche e anche i semplici tracciati iniziali sono caratterizzati da colori vivaci e un design lineare ma sempre curato. A dir poco stupenda invece la versione country club del palazzo di Peach. In questa particolare location si svolge la modalità di gioco che impegnerà maggiormente i videogiocatori. Il “Club Castello” mette il nostro Mii nei panni di un novello iscritto al club di golf più esclusivo di tutto il Mushroom Kingdom.
Mario Golf: World Tour è un gioco divertente e profondo, capace di accontentare sia i golfisti della domenica, sia coloro i quali vogliono sentirsi per qualche ora novelli Tiger Woods.
L’obiettivo di questa modalità è quello di scalare la classifica dei migliori giocatori del circuito e vincere tutti e tre i principali tornei: il boscoso Forest Course, l’assolato ed esotico Seaside Course e infine il pericoloso Mountain Course. Il Club Castello però non è una banale campagna principale, ma come già visto in passato, nel bellissimo Toadstool Tour, questo particolare ibrido mescola elementi tipici della classica modalità storia a più specifici meccanismi da GdR. Il giocatore è infatti spinto costantemente a interagire con gli altri iscritti al club per apprenderne i segreti, ottenere preziosi consigli, attivare sfide con particolari handicap ed esercitare la tecnica di swing al fine di migliorare il proprio stile.
Ottenere un birdie non è un’impresa alla portata di tutti!
Ad affiancare il longevo Club Castello c’è la modalità Mario Golf grazie alla quale il giocatore può accedere a tornei di diverso tipo e durata, in pieno stile arcade. Ottima la quantità di percorsi tematici messi a disposizione dai ragazzi di Camelot, tra cui spicca la bellissima Laguna Cheep Cheep, prima buca completamente ambientata sottacqua. Un simpatico allineamento sottomarino con la famosa location già vista in Mario Kart 7.
In conclusione Mario Golf: World Tour è un gioco divertente e profondo, capace di accontentare sia i golfisti della domenica, sia coloro i quali vogliono sentirsi per qualche ora novelli Tiger Woods. Tutto ciò grazie a un gameplay molto elastico che può essere tarato sulle esigenze dei singoli giocatori. Non si può dire che Camelot abbia cercato di portare grandi innovazioni a questo genere, che ormai da anni ha consolidato l’uso di meccaniche piuttosto standardizzate (penso alla doppia pressione del tasto A), ma niente di tutto ciò riduce il divertimento dell’esperienza di gioco. Mario Golf: World Tour, non è solo un gioco su Super Mario, è soprattutto un buon gioco sul golf.