Da quando Elon Musk ha acquisito Twitter, con l’introduzione di diverse novità, fra cui la famosa spunta a blu a pagamento e una maggiore libertà di espressione, sono molti coloro che hanno deciso di abbandonare il social dell’uccellino per trasferirsi altrove.
Fra le mete più ambite pare vi sia Mastodon, un social gratuito e open source sviluppato da una organizzazione senza scopo di lucro, che di fatto è un microblogging con diversi punti in comune con Twitter, ma con una differente gestione dei messaggi. Basti pensare che, nei successivi quattro giorno dall’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, il numero di utenti di Mastodon è aumentato di ben 120mila unità, così come fatto sapere dal fondatore Eugen Rochko. Tra l’altro qualcosa di simile si era verificato ad aprile di quest’anno in concomitanza con l’annuncio dell’acquisizione di Twitter da parte del proprietario di Tesla. Il numero totale di utenti ha superato per la prima volta quota 863mila attivi mensilmente, e negli ultimi giorni sono emerse 436mila citazioni, di cui 5mila fatte dall’Italia, coinvolgendo 1.8 milioni di persone fra commenti, condivisioni e like. Mastodon non è in realtà un nuovo social visto che Eugen Rochko, il suo fondatore, l’ha creato 6 anni fa, nel 2016, dicendosi già all’epoca “disilluso da Twitter”. In sostanza, come riferisce Hdblog.it, non si tratta di una piattaforma unica ma di una serie di server che vengono poi gestiti in maniera autonoma.
Gli utenti possono comunque interagire fra di loro, ma è sempre l’utente a definire le regole, che non sono quindi imposte dall’alto. “Abbiamo attratto il tipo di persone che moderano l’incitamento all’odio quando gestiscono i propri server”, ha spiegato il fondatore al Time. “Sul nostro sito web e sulle nostre app forniamo un elenco predefinito di server curati su cui le persone possono creare account. E, attraverso questo, ci assicuriamo di curare l’elenco così che qualsiasi server che vuole essere promosso da noi debba accettare un certo insieme di regole di base, una delle quali à che non è consentito incitare all’odio, nessun sessismo, niente razzismo, omofobia o transfobia”. In merito al nome, invece, Rochko ha spiegato: “perché non sono bravo a dare i nomi alle cose. Ho semplicemente scelto quello che mi veniva in mente in quel momento”. (Mastodon è un mammut vissuto nel nord e centro America nel tardo Miocene).
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