La strana e toccante serie di Life is Strange di Square Enix pareva avviata sulla stessa via di Final Fantasy. Ma la scommessa pare non sia stata vinta. Anzi.
Tra i tanti prodotti di Square Enix, Life is Strange si era dimostrato negli anni una di quelle stranezze che, nel più puro stile Square Enix, diventano successi insperati e vanno avanti per diversi capitoli.

La sensazione, dopo il successo stratosferico del primo gioco uscito nel 2015, era quella di una serie che poteva costruire grandi cose.
Ma gli ultimi report di Life is Strange: Double Exposure ci dicono che invece la situazione è molto più complicata e che c’è il fondato rischio che quello diventi il canto del cigno dell’universo di Life is Strange. Finirà davvero così?
Perché Life is Strange: Double Exposure ha mandato in crisi Square Enix?
Con Life is Strange: Double Exposure è sembrato da subito molto chiaro come Square Enix avesse tutta l’intenzione di puntare su un personaggio che aveva già conquistato il cuore di tantissimi fan. Un po’ come fare un nuovo capitolo di una serie nella serie. Eppure, neanche la presenza di Max Caulfield sembra aver fatto la magia.

Le recensioni degli esperti e poi i commenti dei giocatori e delle giocatrici hanno certificato un titolo al di sotto delle aspettative in termini di narrativa, che è quello che tiene insieme i giochi di questa serie.
Le dichiarazioni ufficiali dei rappresentanti di Square Enix parlano di una perdita ingente rispetto a quelle che sarebbero dovute essere le vendite.
Sui forum c’è però chi si chiede, per esempio, se si tratti di grandi perdite come le intende il resto del mondo o se non si tratti di grandi perdite in termini più stretti di Square Enix. Nel mondo dei videogiochi, la società ha infatti un suo pubblico ed è di certo su quel pubblico che faceva affidamento.
Ma un mix tra storia forse poco convincente, personaggi non trattati con il giusto rispetto e un possibilissimo cambio nei gusti del pubblico hanno trasformato quello che doveva essere un successo a colpo sicuro, proprio perché c’era Max di mezzo, in un disastro. E soprattutto in un problema da cui ora Square Enix dovrà decidere come uscire.
Decisamente sembra difficile che arrivi il terzo gioco, anche se dai titoli di coda di Life is Strange: Double Exposure si lascia intendere che Max tornerà ancora. Non tutti possono fare Monster Hunter
Forse potrebbe esserci spazio per un altro gioco con lo stesso spirito ma diverso, come fu diverso per esempio True Colors. La terza opzione è quella forse ancora più facile di tutte: chiudere con questa brutta figura che cade tra l’altro, ironia della sorte, nel decimo anniversario di quando uscì il primo gioco.
I fan non sono rimasti positivamente colpiti da Life is Strange: Double Exposure. Square Enix potrebbe quindi prendere la decisione di espandere questo giudizio alla serie nel suo complesso e mettere la parola fine a quello che è universalmente riconosciuto come un esperimento videoludico con evidenti richiami al cinema.