Una situazione imprevedibile quella in cui si trova ora Microsoft, che annuncia il rinvio mentre si prepara a lottare anche in tribunale: che sta succedendo.
Non è mai abbastanza per i colossi del mercato videoludico. Che sia chiaro, l’idea di rendere i propri confini sempre più grandi e illimitati è una prerogativa che muove praticamente ogni business e ogni azienda che punti davvero alle posizioni più alte del mercato e che abbia come obiettivo il primo posto assoluto dell’area di competenza, e anche quelle di non competenza diretta.
Purtroppo per i grandi CEO e gli investitori però ci sono due ostacoli piuttosto grossi e difficile da aggirare, almeno nella maggior parte delle volte. Da una parte abbiamo la concorrenza, anch’essa molte volte spietata e con il coltello tra i denti, pronta a rispondere colpo sul colpo a ogni tentativo di ridisegnare i confini. Dall’altra parte ci sono le leggi che in qualche modo regolano il mercato e ci permettono di avere un’economia accessibile, giusta ed equilibrata, almeno sulla carta.
Lo sa molto bene Microsoft che negli anni scorsi ha dovuto combattere per tantissimo tempo con la FTC, la Federal Trade Commission, che ha bloccato per lungo tempo l’acquisizione di Activision-Blizzard da parte del gigante di Redmond per potenziali problemi di competitività del mercato dato che si parlava del rischio di monopolio soprattutto per quanto riguardava il gaming in cloud. Alla fine le cose sono andate in porto ma ora Microsoft deve combattere una nuova causa.
Come sappiamo l’azienda americana sta facendo tutto il possibile per poter creare un vero e proprio ecosistema sempre più aperto e sempre più ricco, volto a dare al giocatore un’esperienza a 360 gradi.
E in questo senso Microsoft sta investendo e anche parecchio sul mercato del gaming per smartphone, con la voglia di aggiornare la propria app con funzioni nuove come la possibilità per i giocatori di comprare direttamente lì i videogiochi per il proprio smartphone, e non su PlayStore o App Store. A proposito di comprare ora il Game Pass costa solo 7 centesimi al giorno.
Potrebbe sembrare una minuzia ma non lo è affatto: in questo modo Microsoft toglierebbe le percentuali di vendita dei giochi dalle mani di Big G e della mela morsicata, un giro d’affari enorme. E infatti proprio Apple e Google hanno fatto pressione e ottenuto che l’intera operazione venisse bloccata con diversi organi di controllo chiamati ora a osservare questa novità e a deliberare, si spera quanto prima.
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