Microsoft vuole eliminare i giochi in esclusiva e portare quanti più titoli possibili su Xbox: ecco il piano per riuscirci nei prossimi anni.
Se il ferro e il fuoco non funzionano, prova con le dolci parole. Una strategia che certe volte si è dimostrata parecchio efficace in più di un momento storico o di uno scontro interpersonale, e che potrebbe anche cambiare le sorti di Xbox nel futuro. Microsoft da anni infatti ha cambiato completamente la sua visione del mondo, abbracciando una filosofia più aperta.
Con il Game Pass, che permette a tantissimi videogiocatori di vivere la propria passione per una cifra assolutamente conveniente, soprattutto in rapporto a quello che offre, l’azienda ormai non si sta vendendo più come Xbox, ma come ecosistema. Microsoft è diventata una visione, che abbraccia il giocatore e che con un abbonamento gli concede tantissimi titoli da giocare dove vuole, anche in cloud.
Come vi abbiamo riportato in passato, il colosso americano sta investendo cifre enormi per mettere quanti più giochi possibili sul proprio abbonamento, arrivando addirittura a spendere 1 miliardo di dollari ogni singolo anno solo per portare titoli di terze parti sul Game Pass. Ma le cose sono ancora complicate e sempre più spesso vediamo videogiochi che non escono su Xbox.
Una scelta dettata da diversi fattori. C’è il fatto che su Playstation e PC i giocatori siano ormai molto più abituati a comprare a prezzo piano un titolo, mentre Microsoft sta di fatto viziando eccessivamente i propri abbonati, in certi casi anche diseducandoli sul valore effettivo e monetario di alcuni prodotti che meriterebbero di essere pagati e anche parecchio per il lavoro fatto.
Dall’altro il fatto che con Xbox Series S dietro, non sempre è facile riuscire a lanciare un prodotto current-gen e che richiede un certo tipo di potenza e di hardware per poter girare senza troppi problemi. Ma queste sono soltanto due delle tantissime cause che si celano dietro alla scelta di uno studio o di un publisher di non mettere il proprio videogioco su Xbox, oppure di farlo solo in un secondo momento.
“Se non siete su Xbox, ci piacerebbe sapere perché”, si domanda l’esperta Deborah Hendersen, ricercatrice principale ingaggiata da Microsoft per condurre uno studio indirizzato agli addetti ai lavori dell’industria videoludica. “E onestamente, se state usando i prodotti dei nostri concorrenti, probabilmente avete un’ottima prospettiva da cui potremmo imparare!”, si legge nel comunicato ufficiale di Xbox Research.
Il piano è quindi cercare di gettare un ponte oltre la diffidenza, usando interviste, test di usabilità, playtesting, sondaggi e voli diretti per interagire con alcuni studi e cercare di rompere ogni diffidenza e capire dove Microsoft può fare meglio per evitare altre esclusive Playstation o comunque titoli che evitano Xbox in futuro.
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