Solo se avete vissuto gli ultimi anni in missione su un pianeta alieno potreste non aver mai sentito parlare di Minecraft. Il progetto di Markus “Notch” Persson, diffuso a partire dal 2009 e tutt’ora in continua evoluzione, ha generato un successo di pubblico immediato e strabiliante, arrivando a definire la categoria stessa dei giochi sandbox. Se, dunque, è quasi impossibile che non abbiate avuto modo di provare una delle incarnazioni di questo titolo, è molto più probabile che non siate ancora riusciti a prendere posto da uno dei lati della barricata che separa chi bolla Minecraft come scialbo passatempo e chi vi investe la parte più ampia delle proprie giornate: a questo scopo, la versione PS3 potrebbe aiutarvi a ottenere un’opinione definitiva, portandovi per mano nelle colorate ambientazioni del gioco.
Privati degli avversari, dotati di risorse infinite e della possibilità di volare, potrete dare sfogo alle velleità architettoniche senza altre distrazioni.
Innanzitutto, la sostanza del gioco rimane costruita su un concetto semplice (è possibile distruggere i cubi che compongono le ambientazioni generate in maniera casuale, ricavandone materiali per costruire altre strutture) alla base di applicazioni virtualmente infinite. Con i materiali ottenuti sarà infatti possibile realizzare una serie sterminata di creazioni, partendo da tavoli da lavoro, fornaci, armi e armature e arrivando fino a porte, finestre, leve, binari, circuiti che permetteranno a chi ha abbastanza pazienza e abilità di costruire strutture mastodontiche e complessi meccanismi.
La transizione su PS3 riprende pregi e pecche della versione già vista lo scorso anno su Xbox 360 (dalla quale è quasi indistinguibile).
Allo stesso modo, rimane invariato quello che, nelle varie incarnazioni del gioco, spicca come principale punto critico e fattore di disorientamento: si tratta della sostanziale mancanza di un obiettivo, un’impronta esemplificata dalla modalità Creativa, che rimuove gli ostacoli presenti altrove per concentrarsi, appunto, sulle creazioni che è possibile portare a termine. Privati degli avversari, dotati di risorse infinite e della possibilità di volare, potrete dare sfogo alle velleità architettoniche senza altre distrazioni. In qualche modo più vicina al canone, invece, è la modalità Sopravvivenza, nella quale il giocatore dovrà fare i conti con il nutrimento del proprio personaggio e la difesa nei confronti delle creature che di notte vanno a caccia di pupazzetti cubettosi. Sarà necessario, dunque, costruirsi un’abitazione nella quale ripararsi al calare del sole, e armi e armature adatte a difendersi e sterminare gli avversari che abbondano nelle profondità sotterranee. A parte l’ottimo tutorial, davvero esteso ed esauriente, la scelta di modalità è completata dalle due possibilità per il multiplayer, che permetteranno di scavare in compagnia di tre amici con il multiplayer locale in split-screen e con un massimo di otto giocatori per quanto riguarda quello online.
Questa PS3 Edition, dunque, rappresenta un passaggio (prevedibilmente) riuscito e piuttosto indolore, che perde per strada solo aspetti poco essenziali rispetto all’originale.
La transizione su PS3 riprende pregi e pecche della versione già vista lo scorso anno su Xbox 360 (dalla quale è quasi indistinguibile), presentando come unico limite tecnico delle ambientazioni relativamente “circoscritte” rispetto a quelle quasi infinite della versione PC. I comandi, invece, forse la più grande incognita del processo, superano anche in questo caso l’esame a pieni voti: si riesce a non sentire (troppo) la mancanza del mouse nel movimento e posizionamento dei blocchi, mentre selezione rapida degli oggetti e navigazione dei menu sono decisamente intuitive. Qualche dubbio sorge solo per la corsa (attivata dalla doppia pressione rapida della levetta analogica sinistra) e l’organizzazione degli oggetti nell’inventario (che finisce per essere un po’ macchinosa), ma nel complesso non c’è davvero di che lamentarsi.
Questa PS3 Edition, dunque, rappresenta un passaggio (prevedibilmente) riuscito e piuttosto indolore, che perde per strada solo aspetti poco essenziali rispetto all’originale. Certo, se fino ad oggi avete provato ribrezzo all’idea di vagare per ore a spaccare blocchetti colorati, qui non c’è davvero nulla che possa farvi cambiare idea. Se invece cercate un primo approccio con la creatura di Notch, oppure volete semplicemente ritrovarla sulla vostra PlayStation, questa PS3 Edition propone il meglio dell’esperienza Minecraft in un pratico formato “a misura di console”.
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