Nel panorama degli MMO e in particolare tra gli MMORPG è stato appena presentato un nuovo contendente al vostro tempo libero destinato ad arrivare su PC, console e dispositivi mobili: Pax Dei. Un progetto ambizioso sviluppato da un team di sviluppo indipendente con base tra Helsinki, Parigi e Reykjavik.
Il team di sviluppo in questione va sotto il nome di Mainframe ma se non ne avete ancora mai sentito parlare non dovete farvene una colpa dato che dal momento in cui si è formato, nel mese di aprile del 2019, non c’erano stati annunci. Il team si è però negli anni consolidato raccogliendo diverse tornate di fondi e arrivando ad aprire anche una sede a Parigi. Tra i sostenitori si trovano Riot Games, e i co-fondatori di Twitch e King.
Arriva adesso invece l’annuncio del progetto cui Mainframe sta lavorando in sordina. Si chiama Pax Dei e la descrizione che ne fa il suo stesso team di sviluppo è quello di un MMO sandbox social e guidato dalla esperienza dei giocatori. Di certo qualcosa di ambizioso per un team di sviluppo che comprende veterani fuoriusciti da colossi come Blizzard, Ubisoft e Remedy. Ma che cosa possiamo ragionevolmente aspettarci da Pax Dei, il prossimo Eve Online?
Lo MMO Pax Dei sarà la vostra nuova vita
In una intervista che i colleghi di Polygon hanno avuto con alcuni membri del team di sviluppo e in particolare con il CEO di Mainframe Thor Gunnarsson la prima impressione sembra essere quella di un gioco bellissimo. Ma, da giocatori San Tommaso, verrebbe da ribattere che di giochi bellissimi ma che poi si sono rivelati sottili come un foglio di carta velina ne abbiamo già visti a valanghe. Progetti che non hanno superato la prova del tempo. Ciò che invece potrebbe distinguere Pax Dei sono alcune caratteristiche che il CEO del team di sviluppo sottolinea e che vanno oltre l’aspetto estetico.
Gunnarsson dichiara infatti che nonostante si tratti di un MMORPG in cui quindi la raccolta di oggetti e la creazione di oggetti a partire da ciò che si è raccolto sono fondamentali in realtà “le armi, l’armatura, i pezzi per le costruzioni necessarie al vostro villaggio, questi sono tutti elementi che sono creati e costruiti dagli stessi giocatori“. Si punta quindi più verso una simulazione di una società e infatti Gunnarsson prosegue “quindi essenzialmente, tutte le cose cui si può avere accesso nel mondo sono state prodotte da qualcun altro che si trova all’interno del gioco“. Il mondo di Pax Dei è quello classico di un MMO fantasy e Gunnarsson sottolinea che i giocatori, che iniziano da un luogo noto come Heartlands, potranno effettivamente raggiungere qualunque luogo visibile ai loro occhi virtuali, con potenzialità in pratica infinite.
Avventurarsi nell’ignoto
Il progetto del team guidato da Gunnarsson ha l’ambizione di trasformarsi in una sorta di vita parallela per i giocatori senza però cadere nella trappola di espandersi soltanto in ampiezza ma andando anche in profondità. Un mondo che quindi promette di tenersi su proprio grazie all’afflusso continuo di avventurieri e personaggi che potranno poi decidere in autonomia se seguire o no le piccole tracce e gli indizi che gli sviluppatori lasceranno in luoghi strategici e che puntano alle classiche avventure dei dungeon oppure semplicemente passeggiare e pasteggiare nelle zone più sicure insieme ad altri giocatori. Se cercavate Second Life in versione medievale forse l’avete trovato.