Dentro Activision Blizzard hanno deciso di smuovere un po’ le cose, è arrivata appena la notizia che il presidente di Blizzard Entertainment Allen Brack si è dimesso. Si è scusato? Ma non scherziamo.
Con il polverone che si è sollevato a causa delle denunce di molestie e comportamento tossico ai danni delle donne che hanno lavorato e lavorano dentro Activision Blizzard, era in realtà solo questione di tempo prima che qualche testa importante cadesse e rotolasse via. E al posto di Brack sono stati messi Jen Oneal e Mike Ybarra.
Oneal lavora in Activision da 18 anni ed è entrata dentro Blizzard Entertainment a gennaio dopo aver lavorato come responsabile di Vicarius Visions Studio. Mike Ybarra è un veterano dei videogiochi e ha al suo attivo, tra le altre cose, 7 anni dentro Xbox.
Il passo indietro di Brack, che ha iniziato dentro Blizzard nel 2016 diventando poi presidente nel 2018, è probabilmente dovuto al fatto che nella sua posizione di presidente della società non avrebbe elargito che qualche buffetto sulle mani consapevole però della situazione a tratti insostenibile che le sue dipendenti subivano.
Activision Blizzard: un addio con una punta di ipocrisia
Quando sei a capo di una società che è finita sui giornali per tutti i motivi più sbagliati, ci si aspetterebbe che nel momento in cui fai un passo indietro e saluti tutti quantomeno trovassi le parole per scusarti per non essere stato all’altezza. Nel messaggio costruito ad arte e a firma di Daniel Alegre, presidente e COO di Activision Blizzard, c’è invece una frase che sembra di circostanza ma che, a voler fare le pulci, è agghiacciante: “J. Allen brack lascia la compagnia per trovare nuove opportunità”. Che qualcuno voglia prendersi questa patata bollente è un’altra storia.
Sul sito di Blizzard Entertainment troviamo lo stesso annuncio ma con un messaggio direttamente da parte dell’ormai ex presidente, messaggio in cui si tessono ovviamente le lodi di Oneal e Ybarra. Ma di nuovo non c’è da nessuna parte né un accenno a quello che sta succedendo, nè una qualche scusa formale. In un messaggio interno di diverso tempo fa, riguardante le molestie, Brack aveva invece definito le accuse problematiche e si era detto aperto a discutere con lo staff per andare avanti e superare la faccenda.
Al che qualcuno, così si dice, dentro Blizzard ha fatto circolare un vecchio video del 2010 di una sessione Q&A in cui si trovano proprio Brack e la vecchia guardia di World of Warcraft ridersela mentre gli viene chiesto di produrre personaggi femminili che non sembrino uscire ogni volta dai cataloghi di Victoria Secrets. Il segmento è illuminante sotto moltissimi punti di vista.
Se ve lo andate a guardare (la domanda è poco dopo il minuto 4), per esempio, vi accorgerete di quanto la mimica facciale della ragazza che ha fatto la domanda riesca a malapena a celare l’imbarazzo derivato dalle risate che si sentono provenire dal palco. Nella risposta che viene poi data, a parte qualche frase di rito sul voler avere personaggi più variegati, il tutto si concentra sul prendere in giro e non sembrare di voler capire che il rimando ai cataloghi di Victoria’s Secret è un modo per dare un’immagine tangibile a quella che è, purtroppo da sempre, l’immagine estremamente sessualizzata dei personaggi femminili. Dopo aver rivisto il video, non riusciamo a decidere se sia più disturbante quello che si vede o le parole che escono da quelle bocche.
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Ora che alla guida di Blizzard sono in due speriamo che ci sia modo di poter lavorare effettivamente sul rispetto per tutti i lavoratori e le lavoratrici.