Una infrazione viene spesso sanzionata con una multa ma in alcuni casi le multe rischiano di essere davvero estremo. Sta già succedendo.
Se si incappa in un comportamento scorretto si rischia di essere sanzionati. Nel peggiore dei casi si può addirittura essere rimandati a processo. Ma anche solo la multa, se diventa molto onerosa può essere un incubo sufficiente.
È quello che stanno vivendo già tante persone che si sono ritrovate attenzionate dalle autorità e che sono state multate complessivamente per 2 milioni di euro. Ma che cosa hanno fatto per essere oggetto di questi provvedimenti così importanti?
Come accennavamo, ci sono molti comportamenti che possono risultare scorretti su diversi livelli. Nel nostro Paese ci sono varie regole che vanno rispettate: ci sono quelle del codice civile, quelle del codice penale, quelle del codice della strada. Ma ci sono anche tutta una serie di altri regolamenti che si attivano e che devono essere conosciuti da determinate categorie di utenti e di cittadini.
In particolare c’è un decreto che risale a luglio del 2018 e che ha visto proprio tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 applicare le sue regole. Si tratta del Decreto dignità. Nel decreto si chiarisce che non è possibile in alcun modo fare pubblicità con qualunque mezzo a prodotti o servizi legati alle scommesse, al gioco d’azzardo, alle vincite in denaro.
Questo divieto copre tutte le possibili forme di comunicazione. Sono quindi compresi anche i principali social media. AGCOM ha quindi pizzicato 21 soggetti, proprietari di account su piattaforme di condivisione di video che avevano diffuso proprio contenuti che parlavano di gioco d’azzardo e vincite. Ad essere coinvolti ci sono anche molti content creator.
Si tratta di una prima volta. Ma il Decreto dignità, in particolare l’articolo 9, è piuttosto chiaro e colpisce non solo quei soggetti che attivamente producono pubblicità sotto forma di video per questo genere di cose ma anche chi chiede che vengano effettuate queste pubblicità, quindi il committente e i siti su cui le pubblicità vengono distribuite.
Tutte le parti che concorrono a creare questi contenuti di pubblicità estremamente pericolosi sono quindi responsabili e la multa minima per ciascuna violazione che viene riscontrata è pari a 50 mila euro. In più c’è da tenere conto di almeno due sentenze del TAR del Lazio hanno già ribadito la liceità di due sanzioni che erano state comminate, sempre dall’autorità AGCOM, nei confronti di un content creator che aveva in due occasioni violato il Decreto dignità. A proposito di multe attenzione anche qui.
C’è quindi online libertà di espressione ma, come ogni fan dei fumetti sa bene, da grandi poteri derivano grandi responsabilità e la responsabilità in questo caso è quella di non guadagnare su comportamenti altrui che potrebbero trasformarsi in patologie disastroserose.
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