Il museo di Nintendo, aperto in un luogo simbolo della società, è stato preso d’assalto dai bagarini. E ora è tutto in vendita online.
La cultura giapponese ha in sé una generosa dose di fiducia nel prossimo. Fiducia che si accompagna a regole estremamente rigide per evitare che il comportamento dei singoli vada a rovinare la comunità. È quindi probabile che nessuno si sarebbe aspettato di vedere quello che poi è successo nel momento in cui è stato ufficialmente aperto al pubblico il museo di Nintendo.
Costruito in quello che fu lo storico luogo da cui tutto ha avuto origine, nella fabbrica che a Kyoto serviva per produrre le prime carte da gioco, il museo è una attrazione per i fan dei videogiochi. Il problema è che si è rapidamente trasformato anche in un supermercato per bagarini.
I musei esistono per permetterci di guardare il passato e imparare qualcosa per il futuro. In tutto il mondo esistono istituzioni dedicate alla conservazione e alla preservazione dei videogiochi come mezzo espressivo. Un po’ di tempo fa abbiamo partecipato alla inaugurazione di uno che si trova in un luogo inaspettato e lontano dalle grandi città ma che vale la pena di essere visitato.
Se lo volete vedere vi assicuriamo che merita. Per chi si trova però a passare in Giappone nuova meta obbligata è diventato il Nintendo Museum che si trova a Kyoto. Il museo ha aperto all’inizio della settimana ed è stato preso d’assalto. Peccato che oltre ai moltissimi fan, giocatori e giocatrici, siano arrivati in massa i bagarini a fare incetta di tutto quello che si poteva acquistare nel negozio di memorabilia annesso al museo.
Ogni museo ha un suo shop ma di solito quello che ci si trova dentro sono cartoline, tazze improponibili e portachiavi. Se però Il museo è quello della società della grande N anche le tazze improponibili e i portachiavi hanno un appeal diverso. Su uno dei siti di compravendita più famosi, Mercari, si trova una sezione dedicata a quello che i bagarini sono riusciti ad accaparrarsi.
Tra cuscini, controller, t-shirt e menu originali dei ristoranti a tema c’è di che far impazzire i fan. La situazione deve essere stata valutata con poca accortezza da parte dei gestori del museo ma c’è già chi fa notare che forse la soluzione adottata non serve. Il Nintendo Museum ora ha deciso di limitare l’acquisto degli oggetti a 1 per persona.
E anche se sembra un’ottima idea, magari con le console vendute online funziona, nei negozi fisici è facile convincere un po’ di gente a entrare, comprare quello che gli viene detto e fare così comunque un favore ai bagarini. Ma, e in questo siamo d’accordo, Nintendo sembra avere un suo piano che a volte a molti sfugge. In un mondo che, per esempio, insegue il fotorealismo spasmodico la società della grande N continua a fare milioni con una console dalle prestazioni tutt’altro che fantascientifiche.
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