Il presente di Netflix sembra ancora più grigio di quanto già non fosse a seguito dei numeri registrati e delle performance economiche. E ora ci si mette di mezzo anche un tribunale.
A raccontare la vicenda i colleghi di Variety che attendono al momento una risposta ufficiale da parte de rappresentanti della grande N rossa. Come abbiamo accennato più volte, la piattaforma di streaming ha visto una perdita nel numero totale di abbonati e non ha raggiunto quelli che erano i suoi obiettivi di crescita.
Ma non raggiungere gli obiettivi di crescita non è come non fare i ntempo a finire un compito in classe. Ci sono soldi in ballo, tanti soldi, soldi di azionisti che ora vogliono qualche testa.
Netflix in un pantano giudiziario
Le accuse mosse dagli azionisti alla società sono gravi ma non insolite. La denuncia è stata depositata presso la corte federale di San Francisco e accusa la piattafroma di streaming della grande N rossa di aver violato la legge federale americana producendo “dichiarazioni materialmente false e/o fuorvianti”. In più i dirigenti avrebbero utilizzato tutta una serie di trucchi per non dichiare agli investitori i problemi eventuali e quelli reali.
La denuncia si somma alle performance in Borsa che stanno scavando un piccolo ma costante solco nel patrimonio della società. Una società che, forse, ha contato troppo sulla pandemia e sulla sua capaictà di attirare nuovi utenti semplicemente pompando qualunque tipo di contenuto e pensando che, essendoci effettivamente un buco nello streaming, sarebbe stato facile diventarne padroni assoluti. Ora però gli investitori che si sentono presi in giro si sono riuniti in una class action che ha lo scopo di chiedere danni materiali per una cifra che non è stata resa nota. A partecipare tutti gli investitori in possesso di azioni di Netflix tra il 19 ottobre 2021 e il 19 aprime 2022.
Abbiamo visto come la piattaforma di streaming della grande N rossa sia qui da noi in Italia ancora il principale player nel settore dell’home entertainment anche se la crescita su base annua è stata solo dell’1% nel numero di utenti. Numeri piccoli, piccolissimi, per un colosso che si era presentato e aveva effettivamente avuto per un po’ l’aria da novella Apple: di moda, accattivante e sulla bocca di tutti. Ma con i servizi di streaming che continuano a crescere e con i gusti del pubblico che cambiano e si evolvono (e per fortuna!) lo streaming non è più un pascolo verde ma una jungla.