Chi avrebbe mai detto che i campioni di Pong sarebbero stati dei Neuroni in provetta? Ecco com’è stato possibile!
La tecnologia e la scienza si incontrano in uno strano e interessante esperimento! Non capita spesso di sentire notizie come questa, anche se negli anni i ricercatori stanno trovando modi sempre più originali per sperimentare cose nuove.
Il campo in cui i ricercatori stanno riponendo più sforzo e fiducia è sicuramente quello dell’intelligenza artificiale. Questa tecnologia sta facendo passi da giganti, riuscendo a stupire e a farci interfacciare con qualcosa mai visto prima.
Ormai ogni giorno si sentono notizie su come le nuove tecnologie possano imparare e sfruttare le conoscenze acquisite in poco tempo, molto meglio di qualsiasi essere umano. Sono infatti molte le società che stanno investendo tempo e risorse su questa tecnologia. Come ad esempio Microsoft, che ha acquisito Nuance proprio per sviluppare una IA davvero all’avanguardia. Questa volta però, è stato fatto un esperimento che riesce ad andare oltre alla complessa intelligenza artificiale, in un modo mai visto prima.
Pong e Neuroni in provetta: la scoperta del secolo
I ricercatori di tutto il mondo stanno trovando nuovi metodi in cui poter sperimentare tramite i videogiochi. Uno degli studi più eclatanti è senza dubbio quello legato a dei topi, a cui è stato possibile insegnargli come si gioca a Doom. Alcuni ricercatori della Cortical Labs, hanno inventato un nuovo modo per allenare neuroni in provetta per fare qualcosa che nessuno si aspettava: giocare a Pong. L’esperimento consiste nell’utilizzare dei neuroni umani in dei piatti, per poi raggrupparli in modo che questi possano creare una rete neurale.
Sfruttando delle scariche elettriche è infatti possibile addestrare i neuroni ad eseguire ed elaborare informazioni. Il risultato ottenuto dai ricercatori è davvero sconcertante, visto che le reti neurali sono state in grado di imparare a giocare a Pong più velocemente di un’intelligenza artificiale.
Anche se la IA può sfruttare al meglio le conoscenze acquisite per perfezionare le proprie mosse nel gioco, è anche vero che per farlo impiega più di un’ora, mentre i neuroni solo 5 minuti.
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Questo è un risultato che fa riflettere su quanto ancora possiamo imparare dagli esseri umani e dalle loro caratteristiche biologiche. Inoltre questo studio potrà essere un vero e proprio punto di riferimento per gli scienziati che vogliono studiarne i fenomeni.