Sappiamo perfettamente che Nintendo è assolutamente gelosa di tutti i propri contenuti e la storia che vi raccontiamo si basa proprio su questi contenuti.
Non è la prima volta che il gigante nipponico si scaglia contro produttori di contenuti vari ed eventuali su YouTube e ha sempre cercato di controllare che nulla venisse fatto con le proprie IP fuori dai canoni o comunque senza una approvazione preventiva.
Per dare un minimo di libertà ai creatori era stato istituito il Nintendo Creators Program che però poi è stato dismesso e Nintendo, nonostante le dichiarazione di voler dare ai creativi un po’ più di libertà nell’utilizzo dei giochi Nintendo per i loro video, in realtà ha poi pubblicato una serie di regole praticamente impossibili da seguire. Stavolta a pagare il prezzo dell’ossessione di Nintendo per i propri contenuti è l’account YouTube GilvaSunner.
L’informazione che la scure di Nintendo si è abbattuta sul canale l’ha data lo stesso gestore GilvaSunner attraverso Twitter. I messaggi che l’utente ha affidato al social dell’uccellino azzurro chiariscono ciò che è successo. La questione si trascina in realtà dal 2019 quando i primi video YouTube furono bloccati per infrazione al copyright. Con gli ultimi messaggi pubblicati l’altro giorno abbiamo avuto la lista completa di tutto ciò che non può essere utilizzato su YouTube. Ci sono tre colonne sonore dai capitoli di Zelda, due capitoli di Kirby e poi 11 colonne sonore a vario titolo legate o inserite nell’universo di Super Mario.
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Certamente Nintendo ha tutti i diritti legali di chiedere e di ottenere che i canali che utilizzano i suoi contenuti vengano oscurati e i video eliminati. Quello però che in realtà GilvaSunner ha fatto è stato mettere a disposizione di chi voleva ascoltare la colonna sonora di questi giochi dei video YouTube da poter mandare di sottofondo. Qualcosa che con i prodotti Nintendo al momento non è possibile: non esistono infatti a quanto pare CD ufficiali di colonne sonore dei giochi presenti nell’elenco. Ed è proprio su questo aspetto che si concentrano alcuni dei messaggi di risposta all’annuncio che la grande N è riuscita ad ottenere 1300 blocchi per infrazione al copyright. Il sentimento prevalente è poi quello della solidarietà, soprattutto perché il canale non era realizzato in maniera tale da monetizzare sui contenuti, si trattava quindi davvero semplicemente di una sorta di servizio alla comunità.
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Altri creatori di contenuti avrebbero utilizzato i social per una propria crociata ma, con una professionalità e una signorilità che si vedono poco spesso, GilvaSunner ha semplicemente annunciato ciò che era successo al suo Canale senza utilizzare nessuna parola sconcia. Chapeau!
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