Shigeru Miyamoto si è espresso in maniera negativa riguardo alla realtà virtuale, che a suo dire escluderebbe i giocatori da qualsiasi relazione sociale, da sempre componente alla base delle esperienze videoludiche Nintendo.
“Sono d’accordo sul fatto che adattare Mario a nuove piattaforma è una chiave per mantenerlo rilevante”, ha spiegato Miyamoto in una recente intervista.
“Ma noi vogliamo che le famiglie giochino insieme, e la realtà virtuale (che richiede che i giocatori siano esclusi dal mondo reale) non calza molto bene su questo concetto. Ci piace anche che la gente giochi per molto tempo, e questo è difficile da fare con la VR”.
Mentre in passato Nintendo era stata più positiva riguardo alla possibilità di salire sul carrozzone della realtà virtuale, le ultime dichiarazioni del padre di Mario non sembrano lasciare spazio a dubbi: Nintendo e la VR non sono destinate ad incontrarsi presto.
Super Mario Run, primo gioco firmato Nintendo ad arrivare su smartphone, viene sviluppato da Miyamoto come lead creator per Nintendo, insieme a DeNa che, come annunciato da tempo, sta collaborando con la Grande N per questo ingresso nel mondo mobile. Nintendo lancerà cinque giochi per device portatili fino a marzo 2017 (giusto in tempo per Nintendo NX). Sono in lavorazione infatti anche due titoli, su Animal Crossing e Fire Emblem.
Super Mario Run sarà a pagamento, ma sarà disponibile anche una versione limitata del gioco completamente gratuita, con alcuni elementi bloccati acquistabili in maniera “mirata”. I dettagli in questo senso arriveranno tra qualche tempo.
“Abbiamo creato Super Mario Run per essere perfetto da giocare su iPhone”, ha dichiarato Miyamoto, che per primo ha ideato il personaggio di Mario più di 35 anni fa. “Super Mario si è evoluto ogni volta che ha incontrato una nuova piattaforma di gioco e per la prima volta in assoluto, i giocatori potranno divertirsi con un gioco completo di Super Mario usando una mano sola. Avranno così la libertà di giocare mentre prendono la metropolitana o, ancora meglio, mentre mangiano un hamburger.”