Mentre il mondo è ancora con gli occhi lucidi per l’annuncio dell’arrivo del nuovo Monkey Island c’è un punta e clicca in arrivo questa estate che punta sulla nostalgia e che vuole scalzare lo storico gioco dalla cima della classifica dei ricordi d’infanzia.
Perché Lost in Play, prodotto dai ragazzi di Happy Juice Games, ha proprio questo intento dichiarato: farci rivivere quel momento magico in cui tutto era ancora possibile. Si tratta di un punta e clicca che riprende alcuni elementi classici delle avventure in 2D degli albori ma con uno stile originale e molto moderno.
Ma, come è facile intuire, il fatto che somigli ad un cartone animato e che i protagonisti siano due bambini non significa che si tratti di un gioco rilassante pensato per i più piccoli. Lost in Play è esattamente il contrario. Una avventura che un po’ come Alice nel Paese delle Meraviglie sembra tutta coccole e zuccherini e poi vi lascia a piedi in mezzo a una foresta con un unico fiammifero.
Il nuovo titolo prodotto dal team di sviluppo Happy Juice Games arriverà tra non molto su PC attraverso la piattaforma Steam e su Nintendo Switch. Se quindi l’idea di un punta e clicca sul PC non è assolutamente innovativa sarà invece interessante giudicare come la gestione dei comandi e delle azioni potrebbe avvenire con un pad.
La storia di Lost in Play è ispirata a tutto quello che facevamo quando eravamo piccoli con un tono leggero ma non sdolcinato. Si tratta di una avventura che ha per protagonisti Toto e Gal, fratello e sorella che si trovano ad esplorare il mondo dei propri sogni. Tutto ciò che vedono è quindi in pratica frutto in buona parte della loro immaginazione ma, come in Alice nel Paese delle Meraviglie, per tornare alla realtà e svegliarsi dovranno ovviamente superare anche più di qualche momento teso. Nel comunicato stampa ufficiale questo nuovo gioco in arrivo per Nintendo Switch viene definito “family-friendly” e in effetti c’è almeno un elemento che rende il gioco davvero alla portata di tutti: la mancanza del doppiaggio. Non è una novità, se per esempio avete giocato con Tunic avete avuto modo di entrare in un linguaggio che all’inizio non è comprensibile e che si basa per la maggior parte su dei segni grafici. Per Lost in Play non c’è nessun linguaggio da imparare solo disegni esplicativi sulla falsariga delle istruzioni dell’Ikea.
Si tratta quindi di un gioco estremamente inclusivo anche a livello familiare come spiega il co-fondatore del team di sviluppo Yuval Markovich che dichiara: “abbiamo creato Lost in Play per essere quel tipo di esperienza che giocatori della nostra generazione possono giocare davanti ai propri figli. Volevamo utilizzare lo spirito dei cartoni con cui siamo cresciuti tutti per collegarci con quel senso di avventura che la maggior parte di noi ha sperimentato quando eravamo più piccoli e che tendiamo a perdere crescendo. Catturare quella magia è quello che ci siamo prefissati di fare e speriamo che giocatori si divertano a trovare il fascino, la nostalgia e il fattore piacevolezza“. Siamo talmente tanto abituati ad essere molestati visivamente w psicologicamente da giochi crudi e violenti che ricalcano la realtà che ogni tanto fa veramente bene allontanarsi un attimo e semplicemente giocare. Pirati dell’Isola di Monkey Island siete avvertiti.
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