Andare in pensione e soprattutto ricevere una pensione senza contributi: nella precarietà che viviamo esiste una possibilità.
Andare in pensione è il sogno di moltissimi lavoratori e moltissime lavoratrici. Questo perché il lavoro è tante volte visto solo come un modo per sopravvivere e arrivare alla fine del mese.
Ma anche per chi ama il proprio lavoro, può risultare un problema a lungo andare. Ci sono poi quelle condizioni per cui la pensione potrebbe non arrivare mai perché, a causa del mondo stesso del lavoro, non si riesce ad avere una continuità contributiva e quindi non si raggiungono i requisiti necessari per ricevere dallo Stato denaro sufficiente per gli anni in cui non si lavora più. C’è però una buona notizia che devi conoscere e che riguarda la pensione senza contributi.
Come accennavamo, la pensione è qualcosa che si ottiene dopo aver lavorato per un certo numero di anni. Per riuscire a mantenere il sistema in equilibrio, questa età e di conseguenza il numero di anni da lavorare sono progressivamente cambiati. Probabilmente nel futuro saranno ulteriormente modificati i requisiti ma c’è comunque la certezza, per chi ha un lavoro stabile, di riuscire ad andare in pensione prima o poi.
Non tutte le professioni però sono dotate di una stabilità economica tale per cui si riescono a versare i contributi tutti gli anni. Se non hai contributi, questo dice la legge italiana, non puoi andare in pensione. In realtà non è proprio così. C’è infatti almeno una soluzione che puoi adottare. Si tratta della cosiddetta pensione sociale: un trattamento che spetta a chi si trova in una condizione di necessità economica e i cui redditi siano inferiori ai limiti minimi previsti dalla legge.
La caratteristica più interessante della pensione sociale è che non è legata in alcun modo ai contributi che si sono eventualmente versati negli anni in cui si è riusciti a lavorare. Ci sono comunque dei requisiti da rispettare. Primo fra tutti quello dell’età che deve essere di almeno 67 anni. Una buona soluzione come alcuni bonus e a differenza di altri.
La seconda opzione è quella che viene comunemente chiamata pensione per casalinghe ma che in realtà dovremmo chiamare pensione dedicata ai caregiver, dato che ovviamente non è un trattamento riservato alle donne che lavorano in casa ma anche agli uomini che si occupano della cura degli altri componenti della propria famiglia. In questo caso, però, occorre comunque iscriversi ad un fondo e versare dei contributi volontari che non possono scendere sotto i 26 euro al mese.
E tra l’altro, anche solo con questo versamento portato avanti per 35 anni, si otterrà poi, al raggiungimento dell’età pensionabile, una pensione pari a circa 1000 euro al mese. Per la pensione dedicata ai caregiver occorre non avere altre pensioni e non svolgere nessuna forma di lavoro retribuita.
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