Ormai la mancanza di PlayStation 5 e Xbox serie X e S è quasi leggendaria, colpa principalmente degli scalper che si accaparrano sia le console sia le schede grafiche e le CPU che dovrebbero dare loro vita.
Ma gli scalper e i miner di Bitcoin, che si appropriano in maniera non illegale ma decisamente frustrante per il resto del mondo di molti pezzi sia delle console sia delle componenti interne, rischiano di rovinare il Natale non soltanto a noi che vogliamo giocare con i videogiochi ma a una più ampia fascia di consumatori.
Perché ad avere al loro interno sistemi di controllo computerizzati non sono soltanto le console ma anche una buona fetta di giocattoli e di prodotti destinati ai più piccoli. Per difendere quindi il Natale dei bambini da questi Grinch virtuali, negli Stati Uniti stanno cercando di introdurre una legge apposita.
Stop Grinch Bot Act, una legge contro gli scalper Xbox Serie X S e PlayStation 5
Sulla carta la proposta di legge di un gruppo di parlamentari democratici, capeggiati da Paul Tonko, sembra geniale: lo scopo della legge è infatti quello di “contrastare i cyber Grinch che usano tecnologie Bot per acquistare rapidamente interi inventari di giochi molto popolari nel periodo delle feste e rivenderli poi ai genitori a prezzi più alti”.
Ma, come dimostra in realtà il fatto che un’altra legge sulla stessa linea sia sparita nel nulla nel 2019, l’idea è buona ma trasformarla in una pratica in qualche modo fattibile potrebbe non essere facile. Quella del 2019 fu infatti una legge che non trovava sostegno adeguato e quindi andò a morire. La differenza adesso è che la situazione legata alla carenza di semiconduttori, ed è una paura espressa anche direttamente dalla Casa Bianca, potrebbe portare ad avere scaffali vuoti. Di conseguenza da parte del popolo americano si sente più fortemente la necessità di fare qualcosa.
Legare le attività degli scalper al Natale potrebbe sembrare una ironica forzatura ma rende bene l’idea del fatto che la legge non mira, o meglio non mirerebbe, a proteggere i produttori ma i consumatori: “chi di solito fa spese durante le feste non è in grado di competere con la velocità fulminea dei troppo comuni Bot dei Grinch e sono poi quindi tenuti in ostaggio dagli scalper e da rivenditori di terze parti quando cercano di acquistarer egali delle feste”.
Mettere in pratica una cosa del genere potrebbe però essere non proprio una passeggiata anche se la base ci sarebbe: il Better Online Ticket Sales Acts del 2016 che però funziona soltanto per gli eventi di persona quindi quando si vanno a fare acquisti fisicamente nei negozi. Occorrerebbe convincere / costringere i rivenditori online a trovare sistemi che effettivamente possano prevenire gli acquisti in massa tramite bot.
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E alla fine della fiera, ai rivenditori e ai negozianti quanto può interessare se chi compra poi rivende per fatti suoi?