Le società di videogiochi, esattamente come qualunque altra società che si occupi di un settore specifico, tendono a produrre tecnologia propria e quindi a proteggerla con brevetti ma quello che è riemerso tra i brevetti PlayStation sta lasciando tutti di sasso.
Perché se stavate pensando che Sony fosse tutta concentrata sul futuro della tecnologia delle sue console, immaginando magari un futuro con visori per la realtà virtuale leggeri come un paio di occhiali o altre diavolerie del genere, sappiate che oltre a pensare a questo genere di accessori la società continua anche a guardare a una specifica tipologia di creature digitali.
Una di quelle categorie di creature digitali che vorremmo fossero rimaste in fondo al vaso di Pandora. Chissà che prima o poi qualcuno non riesca a ricacciarcele dentro. Ma nel frattempo cerchiamo di capire che c’entrano uno dei giocatori di baseball più famosi della storia, Playstation e gli NFT.
Riemerge strano brevetto PlayStation legato ai non fungible token
La nostra personale posizione riguardo la necessità o meno di avere non fungible token, ovvero degli oggetti digitali di cui esiste una sola copia e per i quali si pagano anche milioni di dollari solo per dire che una manciata di pixel su uno schermo appartengono o meno a qualcuno, dovrebbe ormai essere chiara a tutti. Ma, per dovere di cronaca, stiamo comunque cercando di capire che cosa c’è dentro e dietro il brevetto che Sony ha registrato l’anno scorso e che è riemerso invece proprio di recente grazie ai colleghi di Videogames Chronicles e di Gamesual.
Il brevetto riguarda una tecnologia che dovrebbe essere in grado di ricostruire la storia di asset digitali. E per asset digitali si intendono non solo oggetti cosmetici presenti in un titolo ma anche scene di gameplay. La stessa tecnologia dovrebbe poi trasformare questi oggetti digitali di varia natura in oggetti unici e assegnare il possesso di questi oggetti unici ad alcuni giocatori che potrebbero poi scambiarsi il possesso di questi oggetti unici. Esattamente come tanti collezionano, in America, le figurine dei giocatori di baseball con alcune che sono estremamente più rare e quindi estremamente più costose e ricercate di altre.
E anche noi come Claire Jackson di Kotaku, abbiamo forse finalmente capito a che cosa potrebbe servire in un futuro non troppo lontano quel famoso sistema di ricompense denominato PlayStation Stars. Perché, per chi si fosse perso la notizia, PlayStation Stars tiene traccia di tutto ciò che i giocatori Sony fanno e non fanno, comprano e non comprano, vincono e non vincono e potrebbe quindi essere alla base del sistema di ulteriori ricompense o di compravendita di questi che, in buona sostanza, sono degli NFT.