Ubisoft, ma che combinate? Decisamente verrebbe da chiederglielo in questo modo dopo che nella Open beta di Riders Republic è saltata fuori una orribile scelta musicale. E orribile è un complimento.
Se ne sono accorti tutti, tutti quelli che hanno provato la Open Beta di Riders Paradise perché, nella ricchissima a quanto pare colonna sonora disponibile per questo vero e proprio paradiso degli amanti degli sport estremi a un certo punto vi salta fuori una cover che sembra non entrarci nulla.
Quindi la domanda rimane: che combinano dentro Ubisoft? Qualcuno di quelli che si occupano delle colonne sonore ha deciso che c’era bisogno anche di qualche nota folk? E allora forse non conveniva scomodare Florence and the Machine? Misteri misteriosi.
Ubisoft, che vi ha fatto di male Coolio?
Nella Open Beta di Riders Republic, come un po’ nei titoli sportivi in genere, la colonna sonora serve a fare compagnia e coprire in parte i rumori naturali delle attività che si svolgono sullo schermo che potrebbero alla lunga stancare i giocatori. Pensiamo per esempio a Fifa e PES che si dividono equamente di anno in anno i titoli più gettonati.
Riders Republic si pone quindi in questa stessa linea con una ricca colonna sonora pensata per gli amanti degli sport estremi. O forse no? La domanda sorge spontanea visto che a un certo punto di sottofondo parte un ukulele. E non un ukulele qualunque ma una cover con ukulele e voce di Gangsta’s Paradise, il successo di Coolio del 1995. Il primo che l’ha scovata, il primo che se l’è trovata davanti in realtà, ha postato il video su YouTube totalizzando oltre 40 mila visualizzazioni e quasi 200 commenti che riassumendo suonano tutti così: “Che schifo”.
Chi canta e suona è stonato? In realtà no, ma c’è effettivamente bisogno di fare cover folk con chitarra o ukulele di qualunque pezzo di musica sia stato prodotto nella storia dell’umanità? La risposta anche secondo noi è: no, non c’è bisogno di fare cover folk di qualunque cosa cammini e in questo caso specifico la cover smorza completamente l’atmosfera e risalta come uno vestito di rosso a un funerale.
Per un po’ di tempo, tra l’altro, non si capiva neanche chi fosse quella voce un po’ martirizzata che sfiatava sopra l’ukulele. Adesso sappiamo anche da chi è cantata: Les Ukelélés Girls Ft. Zita. E indovinate di che colore è la pelle dei membri del gruppo.
Forse, il problema potrebbe essere non tanto il fatto che la canzone non c’entra niente con lo spirito del gioco quanto che per l’ennesima volta un pezzo che ha una propria identità e che è l’espressione ( sì, la sappiamo la storia di Stevie Wonder) di una certa fetta di popolazione che vive in una specifica condizione sociale venga preso da persona bianca a caso e cantata con un sottofondo di simpatici ukulele come se fossimo tutti intorno allo stesso falò sulla spiaggia.
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L’indignazione, che si ritrova in diversi commenti sui social, viene proprio da questa che viene considerata un’operazione di appropriazione. Al netto del fatto che nessuno sano di mente farebbe una cover con gli ukulele di un pezzo rap del 1995. E se non vi ricordate Gangsta’s Paradise vi lasciamo il video qui sotto.