Nel mondo virtuale crimini e attacchi anche personali purtroppo non mancano mai e non lo hanno fatto neanche quest’anno. I dati dei primi sei mesi mostrano sempre più frodi.
Esaminando a posteriori lo scenario informatico nazionale fra gennaio e giugno 2022 ci sono diversi aspetti da considerare. La situazione a livello delle frodi informatiche appare grave tanto che queste risultano aumentate anche perché il web è ormai il posto preferito per gli acquisti. A parlare è il rapporto redatto da Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica.
La frode però non è l’unica forma di crimine che si può trovare sul web. Nel report non mancano riferimenti a reati quali il cyberbullismo e persino atti di sextortion o di adescamento ora che le relazioni online sono all’ordine del giorno. In particolar modo durante la pandemia i rapporti personali hanno avuto spesso Internet o i social come mediatori.
I reati virtuali in crescita
A livello di truffe informatiche quelle preponderanti riguardano il mondo del trading online che pare abbiano portato a furti nel complesso superiori a 40 milioni di euro. Ma non mancano le preoccupazioni per le migliaia di attacchi informatici rivolti alle infrastrutture nazionali dopo l’inizio del conflitto russo-ucraino. Queste sono cresciute dell’82% rispetto allo scorso anno.
In Italia organizzazioni informatiche di stampo filorusso hanno colpito non solo i server dei servizi pubblici ma anche banche e aeroporti. Clusit in particolare cita Killnet, che ha iniziato a effettuare diversi attacchi a partire da metà maggio 2022. Ma non sono mancate azioni di crimine informatico contro le finanze di piccole e medie imprese anche a livello internazionali verso l’Italia, aumentati del 95%.
Cyberbullismo e persecuzione
Quest’anno si è confermata la necessità di stabilire canali di monitoraggio sia per i social network che per i sistemi di diffusioni di file multimediali. Guardando i reati contro la persona si vede una maggioranza di crimini come il furto di identità e minacce sessuali oltre a più di un migliaio di casi di diffamazione.
Si tratta sia di vendette personali contro persone vicine come il partner o dei familiari sia azioni che vengono guardate con attenzione perché discriminatorie o di stampo razzista. Addirittura sono stati evidenziati casi di adescamento di minorenni fra i 10 e i 13 anni.