Se non vi è mai capitato di sentir parlare di una console che si chiamava OUYA e addirittura con qualche gioco in esclusiva non ve ne facciamo una colpa. Si tratta infatti di un esperimento che non ha superato la prova del tempo.
L’intuizione dietro il prodotto lanciato su kickstarter da boxer8 nel lontano 2012 era interessante: cercare di trasformare Android in una piattaforma che potesse gareggiare alla pari con Xbox e PlayStation. Ma, per tutta una serie di motivi e con una buona dose di sfortuna, la console a forma di cubetto è poi morta a metà del 2015 lasciando dietro di sé però alcuni giochi in esclusiva.
E tra questi titoli in esclusiva ce n’è ora uno che riemerge in una versione rivista e corretta che potrebbe trasformarlo in un fenomeno planetario: una piccola rivincita per il cubo che nessuno voleva.
La ranocchia di OUYA da esclusiva a titolo mobile
Il sistema in abbonamento di Google non è stato l’unico a naufragare nonostante delle buone premesse. Nel corso degli anni console, sistemi di gioco, accessori e appendici varie hanno provato a portare rivoluzioni più o meno utili nel mondo del gaming. La console OUYA, il cui nome ricorda proprio tanto da vicino le famose tavole ouja con cui si parla con i morti, è stato uno di questi fallimenti.
Ma tra i giochi che provarono a far apprezzare l’esperimento tecnologico ce n’era uno con protagonista una ranocchia: Amazing Frog. Per i giocatori un po’ più in là con gli anni occorre fare un chiarimento: Non si tratta di una versione aggiornata del famoso Frog, semplice e allo stesso tempo letale che era disponibile agli albori delle console per giocare. Amazing Frog è un titolo a mondo aperto sandbox in cui vestite i panni di una rana che ha l’unico scopo di portare con sé il caos. La rana devastatrice sviluppata da Fayju si trova ora disponibile a 6,99 euro sullo store dei prodotti Android e, con lo stesso prezzo, anche sullo store dei prodotti della Mela.
Portato sui dispositivi mobili, probabilmente almeno Amazing Frog avrà un futuro migliore rispetto alla console per cui era nato e che si è trasformata ora in un oggetto il cui unico posto è la vetrina di un museo o di un collezionista.