I recenti sviluppi e novità che sono stati rivelati da parte del team di Jeff Kaplan e il suo team presso Blizzard hanno fatto nuova luce su quello che sarà Overwatch 2.
Le aggiunte e i cambiamenti fanno pensare ad un distacco netto dal predecessore ma il titolo inizia ad assomigliare al “rivale” Battleborn. Ma approfondiamo assieme il rapporto tra i due giochi e scopriamo assieme perché Battleborn rivivrà grazie ad Overwatch 2.
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Paragoniamo le pere con le pere
L’articolo in questione vuole approfondire gli aspetti nuovi che verranno introdotti all’interno di Overwatch 2 che, stando alle dichiarazioni del team di Blizzard, non dovrebbe essere una propaggine del predecessore, un’espansione o un Overwatch 1 e 1/2, ma un titolo a sé stante, con il restyle grafico dei personaggi, nuove modalità di gioco e un nuovo sistema di progressioni come aggiunta in grado di incrementare la profondità del gameplay, Overwatch 2 intende proprio separarsi nettamente dal gioco precedente. Tuttavia, si tratta di feature già presenti nel suo precedente rivale, titolo a cui era stato più volte paragonato. Ma è sempre stato lecito farlo?
Certo, i due titoli sono due sparatutto in prima persona con eroi e multiplayer e i punti di contatto sono molteplici ma sono dell’idea che non è sempre pertinente come paragone. Battleborn ha sempre spinto sulla componente RPG del proprio titolo, in modo da arricchire i personaggi con build, oggetti ed equipaggiamenti, senza contare che i termini di una partita di Battleborn sono da assimilare di più ad un tradizionale MOBA del calibro di DotA o League of Legends, titoli ancora vivi, vegeti e giocatissimi. Overwatch, in realtà non ha nulla di tutto questo, o per lo meno non fino a quando uscirà il seguito. E, ancora una volta, non si tratterà dello stesso gioco: ancora mancano diversi dettagli, visto che Overwatch 2 non è ancora stato commercializzato e, di conseguenza, non ne conosciamo tutte le caratteristiche.
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Senza contare che Battleborn possedeva una vera e propria narrazione integrata, con delle missioni in giocatore singolo che portavano avanti una storia vera e propria, con nemici, boss unici e mappe completamente esclusive e dettagliate fin dal day one.
Insomma, per farla breve, i due titoli possedevano alcuni punti di contatto ma intenzioni e modelli di gioco completamente differenti. La loro messa a paragone, a mio avviso, è frutto di una finestra di lancio poco felice, in totale sovrapposizione, oltre ad essere causata da una forte, e immotivata, polarizzazione dell’utenza. Un’intervista rilasciata da Randy Pitchford, il CEO di Gearbox, fa emergere come, secondo lui, Battleborn sarebbe andato incontro al suo destino con o senza la presenza di Overwatch.
Tuttavia, le parole di Pitchford, per quanto genuine possano sembrare, va ricordato che non sono solo sue ma si tratta di discorsi che rappresentano un’azienda intera, la Gearbox, che non può comunque permettersi di dar la colpa ai prodotti altrui per giustificare il proprio fallimento per questioni di immagine e soprattutto credibilità e professionalità.
I nuovi punti di contatto
Per tornare a noi, senza divagare sul motivo effettivo del fallimento di Battleborn, prendiamo in esame le feature rivelate durante l’appena conclusosi Blizzcon 2021. Iniziamo da ciò che avrà un’impatto sul gameplay tale da cambiare il modo con cui i giocatori interagiranno sia con i personaggi sia con le mappe che tra loro, sul campo di battaglia: i talenti e i rami abilità.
Si tratta di una feature presente anche in Battleborn, che permetteva di scegliere tra due rami paralleli di abilità (qualche volta la scelta era tra tre ma erano eccezioni e talenti sbloccabili accumulando esperienza con l’eroe in questione) e rendeva la partita un insieme di progressione per obiettivi sulla mappa e, assieme, progressione del personaggio stesso. Ora, questo aspetto può rivivere in Overwatch 2, dato che era una feature di gioco di Battleborn che funzionava e rendeva il gioco interessante oltre che stimolante e dal gameplay profondo. Una progressione di questo genere non solo può cambiare il modo di giocare un personaggio ma può adattarsi anche in base alla mappa, agli avversari e al proprio stile di gioco, metagame permettendo.
Si può dire lo stesso delle Hero Mission che, anche se non avranno una trama orizzontale che le unisca, sarà sempre del contenuto in più che i giocatori potranno consumare senza doversi per forza mettere a confronto con altri giocatori e, infatti, un ulteriore valore aggiunto di Battleborn era l’offerta di attività molto diversificate e stimolanti che rispondevano comunque ad esigenze diverse dello stesso giocatore e Overwatch sembra volersi muovere nella medesima direzione.
Insomma, in un certo senso sembra che nonostante i server di Battleborn siano stati chiusi (e con essi l’interezza del gioco, data la sua natura always online) Overwatch 2 abbia in qualche modo raccolto il suo testimone. Il modello di gioco di Battleborn, purtroppo, ha risentito del modello marketing/finanziario da parte di Gearbox, che non ha saputo far recepire all’utenza correttamente il gioco ad un’utenza estremamente suscettibile e polarizzata ma, grazie ad Overwatch 2, potrà in parte ripresentarsi.
Battleborn non è mai stato un gioco pessimo, così come non lo è Overwatch, ma ora, grazie a queste nuove feature, Overwatch 2 potrebbe solo giovare di nuova linfa vitale. In generale, mi auguro che la vita di Overwatch 2 sia lunga tanto quanto quella di Overwatch, specie se i cambiamenti vanno in direzione di una sintesi, se così possiamo definirla, dialettica con Battleborn.
Il gioco targato Gearbox ha saputo regalare ottimi momenti a quei giocatori che vi hanno investito il loro tempo e, infatti, la community intera sembrava unita in ciò che è assimilabile ad un cordoglio per la chiusura definitiva del titolo, il giorno del 31 gennaio 2021. Overwatch 2 potrà restituire, in parte, quel feel pur possedendo un cast di personaggi differenti e un mood diverso? Potremo saperlo solo giocandoci ma ci aspettiamo, oltre a questo, anche altro. Battleborn ha avuto una fine ingloriosa e infelice ma, con ottime probabilità, un suo frammento potrà continuare a vivere dentro il nuovo titolo targato Blizzard tramite queste nuove meccaniche e, forse, molte altre.
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