Un padre particolarmente severo ha costretto il figlio a giocare per 17ore consecutive ai videogame: il motivo della punizione “dantesca”.
Più volte si è parlato dei rischi che potrebbe comportare il giocare troppo tempo ai videogame. Sebbene sia giusto non demonizzare i videogame in assoluto, è sicuramente bene fare dell’informazione corretta, in modo tale che tutti siano consapevoli di quali siano i rischi reali della dipendenza da gaming.
In Italia il fenomeno per fortuna non è così diffuso, ma in Asia la dipendenza da gaming è un problema serio, contro il quale non solo i genitori ma anche i governi stanno lottando da tempo. L’abuso di videogame, come qualsiasi altro abuso ha delle conseguenze sia a livello sociale che a livello psicologico e fisico, specie se ad abusare di questo strumento tecnologico sono i bambini. Gli adulti infatti sono in grado di capire quando fermarsi, i bambini non sono ancora consapevoli dei propri limiti e potrebbero andare avanti all’infinito.
Padre costringe il figlio a giocare 17 ore consecutive ai videogame: il perché dell’assurda punizione
Come qualsiasi genitori avrà già imparato a proprie spese, i figli non sempre comprendono le ragioni dei divieti e sono portati a sfidare la loro autorità in modo aperto o con dei sotterfugi. Il sotterfugio era stato il metodo scelto da un bambino cinese di 11 anni per aggirare il divieto di giocare ai videogame con lo smartphone dopo le 11 di sera.
Il piccolo cittadino di Shenzen, si era messo a letto come da indicazioni dei genitori, ma aveva portato con sé lo smartphone per giocare sotto le coperte senza essere visto. Purtroppo per lui, però, il padre si è reso conto dell’escamotage ed ha deciso di punirlo in modo molto severo.
Il genitore ha costretto il figlio a giocare per 17 ore consecutive senza dargli la possibilità di staccare nemmeno per un breve riposo. Il risultato è stato che il bambino si è sentito male ed ha cominciato a vomitare. Il padre ha filmato la punizione e l’ha condivisa sul social cinese Douyin (una specie di TikTok riservato solo ai cinesi), generando opinioni contrapposte. C’è chi pensa che abbia fatto bene e chi invece che abbia esagerato.
Sotto al video, il genitore severo ha poi specificato che il figlio non è arrivato alle 17 ore imposte e che gli ha permesso di smettere quando si è messo a piangere e gli ha chiesto scusa. Il bimbo ha capito la lezione ed ha scritto un biglietto nel quale promette di non disobbedire più e di andare a letto prima delle 11. Lo scopo della punizione sarebbe stato quello di fare capire al figlio i rischi derivanti dall’abuso dei videogame, voi cosa ne pensate?