Pagati migliaia di euro al mese per non fare nulla: nuovo lavoro dei sogni

Vorresti anche tu lavorare senza lavorare? Essere pagato migliaia di euro al mese per non fare nulla? Per qualcuno è il lavoro dei sogni di oggi.

Ognuno ha quello che si definisce il proprio lavoro dei sogni. C’è chi apprezza lo sporcarsi le mani e tornare a casa soddisfatto. Altri invece amano magari lavorare con il cervello, anche se poi in entrambi i casi alla lunga ci si stanca.

uomo dorme sulla scrivania dell'ufficio
Pagati migliaia di euro al mese per non fare nulla: nuovo lavoro dei sogni – videogiochi.com

Ma sotto sotto, e non negatelo, tutti pensiamo che il vero lavoro dei sogni sia quello per cui ci si alza la mattina e nessuno vuole niente da noi se non esistere e respirare. I soldi arrivano sul conto e non ci si deve occupare di nulla. Da qualche parte esiste questo tipo di lavoro. Sembra un paradiso.

Ma come nei migliori horror, sotto il paradiso c’è forse il peggiore degli inferni. Cerchiamo di capire che cosa sta succedendo.

Il lavoro dei sogni? Pagati per non fare niente ma non si può scappare

Nella cultura lavorativa giapponese non esiste l’idea che ci si possa licenziare e che quindi si possa cambiare il proprio lavoro. Si diventa infatti, nel momento in cui si firma un contratto, parte integrante della società per cui si lavora. Una pressoché totale mancanza di mobilità che può però generare situazioni frustranti.

uomo dorme in ufficio
Il lavoro dei sogni? Pagati per non fare niente ma non si può scappare – videogiochi.com

E dato che andarsene o far andare via qualcuno non è contemplato, sempre nel civilissimo Giappone c’è un sistema per rendere via via sempre più insofferente chi dovrebbe andarsene rimuovendo mansioni e compiti. Alla fine si va in ufficio e non c’è niente da fare se non fissare il muro. E questo è l’insulto massimo.

Altri, invece, pagheremmo effettivamente per passare magari qualche giorno a fissare lo schermo del computer senza un pensiero al mondo (magari giocando ai videogiochi?), sicuri che lo stipendio arriverà. Esiste una società che dalla disperazione sta addirittura adottando proprio questo sistema.

In molti contratti di quelli che lavorano per Google DeepMind, infatti, ci sono alcune clausole per cui si viene pagati anche se non si fa nulla. L’importante è che non si vada a lavorare per la concorrenza. I contratti infatti, anche se la società sottolinea che sono perfettamente in linea con le leggi del mercato, contengono una serie di clausole di non competitività talmente tanto complesse che in pratica impediscono di lavorare ovunque tranne che all’interno di Google DeepMind.

Di certo per quelli cui non importa nulla del proprio lavoro e che guardano solo allo stipendio sarebbe una situazione idilliaca. Ma non fatichiamo a immaginare che tanti dei talenti che hanno lavorato all’interno di Google DeepMind e che adesso invece vorrebbero lavorare altrove perché magari sono in cerca di nuove sfide, trovarsi intrappolati in queste piccole gabbie dorate non fa che rendere la vita ogni giorno un po’ più complicata.

Non è così che si mantengono i talenti. Perché se i talenti se ne vogliono andare, non è costringendoli a firmare contratti simili a patti col diavolo che li si rende felici. Forse quello che dovrebbe cambiare è l’approccio al lavoratore.

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