La diatriba legale tra Nintendo e PocketPair per Palworld e per il modo in cui avrebbe copiato i Pokemon fa un passo avanti: ecco perché Palworld (forse) non è la copia dei Pokemon.
Quando Palworld è stato presentato ufficialmente e ha iniziato a essere uno dei titoli più giocati in assoluto è finito sotto la lente d’ingrandimento di Nintendo e dei suoi fan.
Del resto non si può negare che almeno all’apparenza Palworld non sembri altro se non una copia (una copia estremamente divertente però) dei giochi Nintendo con i mostriciattoli da taschino.
Ed è partita la diatriba legale. Nintendo non è famosa per essere una società che lascia passare quando qualcosa che gli appartiene viene toccato e la causa era più che aspettata.
Ma, questa è la difesa di PocketPair, il loro prodotto non può essere considerato una copia. Questi sono i motivi.
Al centro di tutto il chiacchiericcio mediatico c’è una causa legale da 66 milioni di dollari, una cifra che di certo, anche se Palworld sta continuando a macinare record di giocatori, i suoi sviluppatori non possiedono. La questione, così come è stata posta dal gigante giapponese, è che Palworld infrangerebbe tutta una serie di brevetti, brevetti che avrebbero a che fare con alcune delle meccaniche di base che verrebbero utilizzate all’interno dei giochi Pokemon e che Palworld avrebbe quindi rubato e riutilizzato.
La difesa da parte del team di sviluppo di Palworld, spiegata a noi comuni mortali dagli esperti di Games Fray, parte proprio però da questo modo di porre la questione.
Il team di sviluppo avrebbe infatti messo insieme una lista di titoli in cui si ritroverebbero tutte quelle meccaniche per le quali Nintendo ha depositato un brevetto e con cui sta cercando di vincere la causa contro PocketPair.
Tra questi ci sono Craftopia e Ark nonché altri titoli come Final Fantasy 14, Tomb Raider, Pikmin 3, Titanfall 2, Octopath Traveller e Dragon Quest Builders.
In buona sostanza quello che il team di sviluppo vuole tentare di fare è dimostrare che Nintendo sta usando adesso contro Palworld dei brevetti che in realtà avrebbe dovuto già depositare e utilizzare nei confronti di moltissimi altri titoli che sfruttano delle meccaniche che sono oggetto degli stessi brevetti.
A riprova che, questa è la conclusione logica, non c’è altro modo con cui è possibile attaccare Palworld se non quello delle meccaniche che assomigliano ai giochi Pokemon. Parlando di mostriciattoli ci sono novità!
La disamina di tutti i dettagli riguardo quello che secondo i legali del team di sviluppo di Palworld non costituisce infrazione al brevetto è quanto mai affascinante perché, come sempre succede con le beghe legali, tutto è nei dettagli.
A titolo di esempio c’è un passaggio in uno dei brevetti in cui si dichiara che la liberazione di un oggetto che viene catturato per un combattimento avviene premendo un pulsante e la difesa del team di sviluppo è che all’interno di Palworld la liberazione di suddetto oggetto nei momenti in cui è necessario combattere in realtà non avviene premendo un singolo pulsante ma con una serie di azioni. Questo è il livello delle minuzie su cui si scontrano Nintendo e PocketPair.