Grinding Gear Games ha dovuto chiedere formalmente scusa ai giocatori di Path Of Exile per i problemi dell’espansione Ultimatum e per aver permesso che gli streamer saltassero la fila e giocassero prima degli altri.
“Un grande passo falso“, questa la dichiarazione di Chris Wilson, che ha dovuto riconoscere la comprensibile rabbia dei giocatori che invece hanno dovuto aspettare per migrare o che si sono ritrovati cacciati fuori.
Tra l’altro, Grinding Gear Games ha dovuto anche gestire il fatto che alcuni streamer si sono trovati in cima alla fila e hanno potuto giocare mentre gli altri guardavano. E gli spettatori non sono stati contenti.
“Questo lancio è stato complicato“, così comincia il post su reddit di Wilson in cui Grinding Gear ha voluto spiegare quello che è successo al lancio di Ultimatum e perchè alcuni hanno potuto saltare la fila e giocare mentre tanti altri hanno dovuto aspettare.
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Il primo problema, spiega Wislon, è stata la migrazione dei personaggi Ritual che stava portando via troppo tempo. La soluzione che il team ha trovato è stata disabilitare la migrazione dei Ritual che però ha generato un errore a cascata che ha letteralmente sbattuto fuori quasi tutti i giocatori. E a leggere il lungo posto di scuse si capisce quanto il team tenesse a che tutto andasse bene e quanti preparativi e prove e test abbia fatto e nonostante tutto, il gioco è imploso.
“Continueremo a lavorare sul problema (ndr: hanno risolto) finchè i server lavoreranno perfettamente. Sappiamo che il regno di Path of Exile può reggere questo carico, è solo questione di stanare qualche piccola stronXata sta causando il problema oggi“.
E la storia degli streamer? Colpa del marketing. Wilson spiega, infatti, che il team ha avviato delle promozioni a pagamento con grossi nomi dello streaming che dovevano mostrare Path of Exile al loro pubblico. Le ore pagate per gli streamer con Ultimatum erano due: le due ore che si sarebbero consumate con la migrazione di tutti i giocatori e che avrbebe quindi mandato in fumo un sacco di soldi.
A quel punto, il colpo di genio che però si è rivelata una delle peggior mosse di marketing di sempre. Per non perdere i soldi, Grinding Gear ha permesso agli streamer che dovevano fare pubblicità di saltare la fila e giocare pensando che avrebbero potuto intrattenere i giocatori.
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E invece è stato l’inferno. “Anzichè offrire agli spettatori qualcosa d aguardare mentre aspettavano, ha offeso tutti i giocatori che erano impazienti di entrare nel gioco e non potevano, dovendo invece guardare altri godersi quella libertà“. Ops. Una cosa che non si ripeterà, assicurano.
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